Conte avverte Casaleggio: “I dati degli iscritti sono del M5S. C’è poco da scherzare. Chiederemo l’intervento del Garante della Privacy”

Per l'ex premier Casaleggio per legge "è obbligato a consegnare i dati degli iscritti al Movimento, che ne è l'unico e legittimo titolare".

Conte avverte Casaleggio: “I dati degli iscritti sono del M5S. C’è poco da scherzare. Chiederemo l’intervento del Garante della Privacy”

“Casaleggio per legge è obbligato a consegnare i dati degli iscritti al Movimento, che ne è l’unico e legittimo titolare”. È quanto ha detto l’ex presidente del Consiglio e leader in pectore del M5S, Giuseppe Conte, in un’intervista a Repubblica a proposito del braccio di ferro in corso da settimane tra il M5S e l’Associazione Rousseau.

“Su questo c’è poco da scherzare – ha detto ancora Conte -, perché questi vincoli di legge sono assistiti da solide tutele, civili e penali. Abbiamo predisposto tutto per partire. Siamo pronti. Questa impasse sta solo rallentando il processo costituente, ma certo non lo bloccherà. Verrà presto superata, con o senza il consenso di Casaleggio”.

“Se Rousseau non vorrà procedere in questa direzione – ha detto ancora l’ex premier -, chiederemo l’intervento del Garante della Privacy e ricorreremo a tutti gli strumenti per contrastare eventuali abusi. Non si può fermare il Movimento, la prima forza politica del Parlamento”.

“Ritengo che questo braccio di ferro di Rousseau – ha detto, invece, il sottosegretario pentastellato all’Interno Carlo Sibilia – non faccia bene a nessuno. A causa di questa contesa sono bloccati ben 7,5 milioni di euro accantonati, frutto dei tagli degli stipendi dei parlamentari M5S”.

“Risorse che potrebbero essere subito destinate all’emergenza Covid ed alle imprese in difficoltà. Per questa diatriba – ha aggiunto l’esponente M5S – è bloccata la rifondazione del MoVimento 5 Stelle avviata da Giuseppe Conte: e parliamo di una delle principali forze politiche del Paese. Questo susseguirsi di provocazioni da parte dell’associazione deve terminare il prima possibile, si chiuda un accordo nel miglior modo possibile e ognuno vada per la propria strada. Dobbiamo pensare a gestire la crisi pandemica e quella economica che ne deriva, non certo a Rousseau”.

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