Il silenzio di Conte: scaduto l’ultimatum ai 5S. Rousseau a un passo dall’addio. Il divorzio di Casaleggio già oggi?

Il silenzio di Conte: scaduto l’ultimatum ai 5S. Rousseau a un passo dall’addio. Il divorzio di Casaleggio già oggi?

Il silenzio di Conte: scaduto l’ultimatum ai 5S. Rousseau a un passo dall’addio. Il divorzio di Casaleggio già oggi?

Il caos dopo le dichiarazioni del sottosegretario alla Giustizia Anna Macina. Lo stesso video, che di fatto ha diviso il Movimento cinque stelle, di Beppe Grillo in difesa del figlio indagato per abuso sessuale. E poi il rischio che il processo in corso a Cagliari porti all’obbligo per lo tesso Grillo di nominare il comitato direttivo del Movimento (dopo il voto sulla piattaforma Rousseau), cosa che complicherebbe e non poco la strada verso la leadership di Giuseppe Conte.

Scaduto l’ultimatum ai 5S. Rousseau a un passo dall’addio

E poi il caos sul tetto dei due mandati. E, infine, la querelle con Davide Casaleggio e l’associazione Rousseau. Se si voleva pensare a un inizio di carriera politica più complicato per l’ex presidente del Consiglio Conte, probabilmente ogni spinta d’immaginazione non avrebbe raggiunto livelli simili. Con la complicanza che ora anche tra coloro che hanno sempre appoggiato l’avvocato del popolo, chiedono allo stesso di pronunciarsi su una delle prime e principali questioni delicate che attendono il Movimento: l’affaire Casaleggio.

L’attesa su cosa accadrà oggi con il verdetto di Rousseau – al termine della giornata indicata come deadline ai morosi per rendicontare le donazioni alla piattaforma – il  rapporto con Davide Casaleggio in molti lo danno per chiuso. Anche fra quelli che fino a marzo, come indicato dalle nuove linee guida sul trattamento economico degli eletti, hanno versato fino all’ultima somma. Per il momento, però, tutti i parlamentari del Movimento tendono a sviare la questione.

“Sull’ultimatum di Casaleggio al Movimento sulla questione Rousseau? In questo momento il M5S è concentrato sulla preparazione del Pnrr e sul piano vaccinale”, ha detto ieri alle agenzie Federico D’Incà, ministro per i Rapporti col Parlamento e fedelissimo proprio di Conte. Un sentimento certamente condiviso dai più. Anche se – ed è questa la vera novità – sempre più  parlamentari si aspettano, dopo settimane e mesi di silenzio, che Conte possa finalmente prendere in mano la questione.

Il divorzio di Casaleggio già oggi?

Proprio sulla vicenda Casaleggio non è piaciuta a molti la scelta dell’ex presidente del Consiglio di non affrontare la querelle ritenendola cosa precedente alla sua leadership. Ecco perché
la speranza diffusa è che la settimana prossima Giuseppe Conte potrebbe presentare il suo piano del Movimento 2.0 e l’augurio è che sia un ‘prendere o lasciare’ per dare una sferzata al Movimento. Ma le bocche sulle intenzioni di Conte restano per lo più cucite, tranne il fatto che lo slittamento da altre fonti ben informate non viene affatto escluso.

Insomma, tutto ancora è in bilico. La certezza, però, con i giorni che passano e con le tante questioni che inevitabilmente bisognerà affrontare prima che diventi troppo tardi, è che sempre meno parlamentari e attivisti siano disposti ad attendere ulteriori slittamenti. “Conte se vuole fare il leader – spiega qualcuno a denti stretti – deve anche assumersi le sue responsabilità”. Un chiaro messaggio indirizzato al premier.

La questione più calda, però, resta quella relativa al doppio mandato. La vulgata interna ai parlamentari che già avrebbero raggiunto il tetto che dunque li escluderebbe da un’altra ipotetica candidatura è che, nel momento in cui c’è la statuto da ritoccare e si ragiona anche alla possibilità di alleanze strutturali, non ha più alcun senso mantenere in piedi il principio dei due mandati come tetto massimo. Una sorta di richiesta non scritta ma che sarebbe arrivata – secondo fonti ben informate – dritta all’ex premier.

Il silenzio di Conte

E il fatto stesso del ritardo all’annuncio del nuovo Movimento dipenderebbe, al di là delle tante questioni aperte, innanzitutto dal tetto dei due mandati. Quel che resta, però, è il desiderio di vedere un Conte più presente. A cominciare dalla vicenda Casaleggio. La richiesta dunque è chiara: rompere al più presto il silenzio e incontrare gli amministratori e di nuovo i parlamentari alle prese con giornate complicate.

Perché, altro dubbio che in questi giorni attanaglia il Movimento cinque stelle, c’è chi sottolinea che mentre si aspetta che Conte comunichi la data di un incontro e ci si sente abbandonati, sembra che l’ex premier invece il dialogo lo continui solo con il Pd. L’esempio è la prossima partecipazione al convegno di Goffredo Bettini il 29 aprile. data nella quale, ci si chiede, se Conte avrà già un’investitura ufficiale. E magari – si augura più di qualcuno – avrà preso anche una chiara posizione sulla questione Casaleggio. Cosa che, secondo alcuni, potrebbe avvenire già oggi.