Conte accelera sul direttivo M5S. Dalla Taverna a Turco ecco chi entra. In pole anche altri fedelissimi come Patuanelli e Todde

Dopo l’elezione del Comitato dei Garanti, il nuovo M5S entra sempre più nel vivo. Si avvicina il momento delle nomine che contano.

Conte accelera sul direttivo M5S. Dalla Taverna a Turco ecco chi entra. In pole anche altri fedelissimi come Patuanelli e Todde

Dopo l’elezione del Comitato dei Garanti, il nuovo M5S entra sempre più nel vivo. Si avvicina il momento delle nomine che contano. A giorni, secondo quanto risulta al nostro giornale, Giuseppe Conte potrebbe sciogliere la riserva e annunciare chi sono le personalità individuate per la nuova segreteria politica e, soprattutto, i suoi vicepresidenti.

Le voci diventano sempre più insistenti nelle ultime ore, soprattutto in virtù di un malcontento che sta montando di ora in ora nel gruppo pentastellato, deluso non solo dal risultato delle ultime elezioni amministrative, ma soprattutto dalla gestione del Movimento in queste settimane. In altre parole, con la nomina dei nuovi organismi l’ex presidente del Consiglio potrebbe in qualche modo riequilibrare le tensioni o, quantomeno, spostare l’obiettivo delle polemiche interne.

Ma chi dovrebbe entrare in segreteria? Ovviamente innanzitutto i fedelissimi, a partire da Maurizio Turco. Non a caso nell’inner circle di Conte è tra i consiglieri più fidati: già nel precedente governo, il senatore pugliese, poco appariscente, era sottosegretario alla Presidenza, gestendo i dossier più delicati. Nel progetto dell’ex avvocato del popolo continuerà ad avere un ruolo centrale. Probabilmente, mormora qualcuno, gli verrà affidata la gestione della scuola di formazione (che da statuto spetta al presidente), che nei piani del leader pentastellato avrà grande importanza per l’azione politica del nuovo corso. Ci sarà spazio molto probabilmente anche per Paola Taverna (nella foto): la vicepresidente del Senato è ormai una contiana di ferro, ma è anche una donna che ben rappresenta gli ideali storici del Movimento.

Averla in presidenza potrebbe rafforzare le due “anime” del Movimento. A incarnare il “nuovo”, invece, sarà l’attuale viceministro dello Sviluppo economico Alessandra Todde: persona di spicco, autorevole, vicina a Conte ma anche a Luigi Di Maio, uno dei primi che ha spinto affinché entrasse anche nel governo Draghi (in un ruolo peraltro di tutto rilievo). Proprio Di Maio ieri a tarda sera è stato eletto all’unanimità presidente dell’organo di garanzia (leggi l’articolo).

Probabile vicepresidente di Conte sarà Stefano Patuanelli, altro volto autorevole del M5S “contiano”. Non è un mistero che l’attuale ministro delle Politiche agricole è uno degli artefici della prima ora dell’alleanza col Pd, battuta sin da subito anche da Conte. Che Patuanelli sia persona di fiducia, d’altronde, è testimoniato anche dal fatto che è uno dei pochi ad aver conservato un dicastero di prestigio col cambio di governo. In questo quadro, informano fonti autorevoli pentastellate, anche Di Maio vorrebbe avere un peso. Ed è per questa ragione che il ministro degli Esteri sta spingendo per avere in segreteria una fedelissima come Laura Castelli. Il suo nome, però, resta in bilico.

VOLTI NUOVI. Anche perché l’obiettivo di Conte è pure quello di inserire nel direttivo parlamentari stimati nei gruppi parlamentari di modo da attenuare eventuali frizioni. Nomi che si sentono ripetere sempre più spesso sono Raffaele Bruno, Barbara Floridia, Michele Gubitosa, e soprattutto Riccardo Ricciardi. Volti dunque relativamente nuovi che, secondo l’ex presidente del Consiglio, ben impersonano il senso di cambiamento che vuole dare: sì fedeltà assoluta ai principi, ma apertura a una coalizione riformista per contrastare l’avanzata delle destre.

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