Conte rilancia la questione morale: “Per Meloni prevale una logica corporativa”

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, pone una questione morale per il governo e Meloni: "Prevale una logica corporativa".

Conte rilancia la questione morale: “Per Meloni prevale una logica corporativa”

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, pone una questione morale al governo e alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. In un’intervista a La Stampa, Conte sottolinea che “il problema si pone per ministri e sottosegretari, da Delmastro a Sgarbi, da Santanchè a Lollobrigida: si sono resi responsabili di comportamenti che impongono un intervento deciso alla presidente del Consiglio per rispettare il principio di disciplina e onore prescritto a chi ricopre un ruolo istituzionale”.

Il leader del Movimento 5 Stelle parla di questione morale, a partire dal caso Pozzolo: “Mi sembra evidente che in Meloni e nei suoi sodali prevalga una logica corporativa di difesa reciproca, che va a discapito del decoro e del prestigio delle istituzioni”.

Conte all’attacco di Meloni

L’attacco di Conte a Meloni non riguarda soltanto quella che definisce come una “logica corporativa” del governo e della maggioranza. L’ex presidente del Consiglio, infatti, parla anche del confronto televisivo annunciato tra Meloni e la leader del Pd, Elly Schlein, in vista delle europee: “Meloni sa che in un confronto con me non avrebbe vita facile per le fesserie che racconta”.

“Metto in conto che Elly Schlein si difenda benissimo. Ma il punto è che se Meloni batte Schlein in un confronto tv non vuol dire che sia più forte. Non possiamo ridurre a questo la nostra politica”, aggiunge Conte.

Le critiche sull’isolamento dell’Italia e il ruolo di Meloni in Ue

Conte allarga poi l’orizzonte parlando di Ue e del nuovo Patto di stabilità, ritenuta una “questione cruciale: un patto che Francia e Germania ci hanno rifilato senza che Meloni abbia avuto il coraggio di combattere una battaglia vera. Ma di cosa è soddisfatta? Se consideriamo solo il finanziamento del taglio del cuneo fiscale e dell’Irpef arriviamo a una manovra correttiva per il solo 2024 che si aggira intorno a 30 miliardi”.

Secondo Conte, la presidente del Consiglio “si è rivelata supina nei confronti di Bruxelles e succube nei confronti di Washington. Questo euro-atlantismo acritico fa impallidire il confronto con i nostri peggiori governi tecnici”. Poi Conte aggiunge: “Ho fatto un centinaio di vertici europei e internazionali dimostrando che ci si può sedere ai tavoli stando dritti e non accovacciandosi come fa Meloni come un agnellino”.