Conti di Eni disastrosi. Il gruppo ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con una perdita netta di 7,84 miliardi. Eppure Descalzi resta ancora al suo posto

Nuovi conti di Eni ed ennesimo bagno di sangue per il gruppo guidato da Claudio Descalzi, che ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con una perdita netta di 7,84 miliardi. È quanto emerge dai risultati consolidati del terzo trimestre e dei nove mesi 2020 approvati ieri dal Cda. I risultati – si è difesa l’azienda – “sono stati penalizzati dall’effetto combinato della recessione economica causata dal Covid-19 che ha ridotto la domanda energetica e dalle condizioni di oversupply di petrolio, gas e prodotti”. Ma va male anche l’ultimo trimestre, nonostante la ripartenza delle attività economiche dopo il lockdown, con una perdita netta adjusted di 0,15 miliardi (0,5 miliardi la perdita netta) anche per la rilevazione di svalutazioni. Il risultato operativo adjusted mostra un utile di 0,54 miliardi nel terzo trimestre in miglioramento rispetto alla perdita del secondo trimestre 2020 (un miliardo) e -75% nel confronto annuo. Eppure Descalzi imputato per corruzione internazionale resta ancora al suo posto.