Scandalo calcioscommesse. Corona spara il nome del romanista Zalewski

Lo scandalo calcio scommesse si arricchisce di una nuova puntata. Corona spara il nome del romanista Zalewski

Scandalo calcioscommesse. Corona spara il nome del romanista Zalewski

Tutto in salsa della prevedibile commedia italiana: il caso delle scommesse illecite che vede coinvolti i giocatori della nazionale italiana Sandro Tonali (ex Milan ora al Newcastle) e Nicolò Zaniolo (ex Roma ora all’Aston Villa) insieme al primo indagato, Nicolò Fagioli della Juventus, costringe la stampa italiana a scrollare compulsivamente i social di Fabrizio Corona che tiene tutti con il fiato sospeso. L’ex agente dei fotografi dei vip, dopo avere collezionato una serie di condanne, ora detta l’agenda giornalistica sportiva. Visibilmente soddisfatto lo fa dai suoi account e dalla sua testata giornalistica Dilinger News.

Un contrappasso non da poco quello di Corona che decide di centellinare i nomi dei giocatori coinvolti (ha annunciato di averne a decine) e costringe ad accelerare le indagini. Ieri alle 14, come promesso, ha fatto il nome di Nicola Zalewski, esterno della Roma e della nazionale polacca, che però nega mentre i suoi avvocati promettono querele. Nel frattempo si è scatenata la caccia anche alla fonte di Corona che potrebbe essere qualcuno all’interno della Figc o del mondo delle scommesse. La vicenda, questo è certo, è appena cominciata. Fagioli, Tonali, Zaniolo e Zalewski infatti sono solo i primi di un elenco destinato ad allargarsi.

Commedia all’italiana

Sono già state individuate almeno tre piattaforme illegali, sulle quali gli investigatori sono convinti che i calciatori scommettessero. L’inchiesta della Procura di Torino nasce da un’indagine che puntava su una rete di scommesse parallela e illegale, una di quelle che molto spesso viene utilizzata per riciclare denaro sporco. Da lì si è arrivate al giocatore della Juve Fagioli che ha già ammesso di avere giocato un’ingente quantità di denaro, riconoscendo di essere affetto da ludopatia. Nel suo telefono sequestrato però ci sarebbero i fili che portano agli altri calciatori.

Così nel pieno del ritiro della nazionale di calcio guidata da Luciano Spalletti due giorni fa ha fatto irruzione la Polizia a Coverciano per sequestrare i dispositivi elettronici di Zaniolo e Tonali. L’operazione sarebbe dovuta scattare dopo la partita contro Malta in programma oggi ma le dichiarazioni di Corona (ascoltato dal magistrato come persona informata dei fatti) hanno anticipato l’intervento. Così nell’italica commedia abbiamo potuto vedere i due calciatori accusati di scommesse illegali accompagnati dal capo delegazione della nazionale Gianluigi Buffon che nel 2006 finì in un’indagine di scommesse clandestine e poi prosciolto.

Pure i club tremano

Per i calciatori il rischio penale è minimo poiché il reato si estingue con una multa o poco più. Il problema sarà il giudice sportivo: l’articolo 24 del Codice di giustizia Sportiva vieta “ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico” “di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa”.

Nel caso di Fagioli l’aggravante di avere scommesso su piattaforme non legali potrebbe costare una squalifica minima di 3 anni e, nel caso in cui sia accertata la consapevolezza dell’illecito da parte dei dirigenti, a pagare potrebbero essere anche le società sportive coinvolte e i compagni di squadra a conoscenza dell’illecito che hanno preferito tacere.