Cosa ha detto Giorgia Meloni ad Agorà: dal premierato a Mattarella

Dal premierato al rapporto con Mattarella, cosa ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervistata da Agorà.

Cosa ha detto Giorgia Meloni ad Agorà: dal premierato a Mattarella

Dal premierato ai rapporti con il capo dello Stato, dalle elezioni europee al suo futuro a Palazzo Chigi: la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha affrontato diversi argomenti in un’intervista ad Agorà, su Rai 3. Ma cosa ha detto l’inquilina di Palazzo Chigi?

Cosa ha detto Giorgia Meloni ad Agorà: dal premierato ai rapporti con Mattarella

Meloni ha assicurato che i suoi “rapporti con il presidente Mattarella sono ottimi: lo ringrazio perché non fa mancare mai il suo sostegno non tanto al governo ma alla nazione. È un rapporto che gestiamo direttamente, personalmente, quelli che brigano per comprometterlo temo che resteranno delusi”. 

Per quanto riguarda il premierato, invece, la presidente del Consiglio ha spiegato che “questa riforma costituzionale, in ogni caso, entrerà in vigore nella prossima legislatura. Praticamente, tra una cosa e l’altra, nel 2028. Ora, nel 2028 sono contenta che la sinistra dia per scontato che ci sarà ancora Giorgia Meloni, si vede che non si vedono proprio messi benissimo… Ma insomma, non lo darei per scontato. E dico di più: nel 2028 anche il mandato del presidente Mattarella sarà verso il termine, quindi questa riforma non riguarda né Giorgia Meloni né Sergio Mattarella”.

Dalle europee ai dossieraggi

Meloni ha parlato anche dell’obiettivo che si è fissata per le elezioni europee di giugno: Per me una vittoria sarebbe confermare i voti che mi hanno portato a Palazzo Chigi un anno e mezzo fa, cosa non facile, non accade spesso che dopo un anno e mezzo un governo possa confermare quel consenso”. 

Non manca un passaggio sulla sua vita personale e sul suo futuro, quando le viene chiesto per chi o cosa rinuncerebbe al governo: “C’è solo una persona al mondo che potrebbe convincermi a fare una scelta del genere ed è mia figlia Ginevra: se dovessi rendermi conto che lei sta pagando un prezzo troppo alto”. Altrimenti, ha spiegato, “rinuncerò quando dovessi rendermi conto che non ho più il consenso degli italiani, questa non è una vita che si può fare senza ragione, non è una cosa che fai per te stesso, non io”.

“Non potrei farlo – ha proseguito – se mi rendessi conto che non ho più il consenso degli italiani per farlo, non potrei più se non avessi più la libertà di incidere, non sto qua a sopravvivere, non tutto riesce perfettamente, non sempre vinci ma devo sapere che sto cambiando qualcosa”. 

Sulla questione dei dossieraggi, invece, Meloni si è detta convinta che “conosciamo la punta di un iceberg: più che preoccupata sono molto indignata di qualcosa che aleggiava, abbiamo visto particolarmente in quest’anno le cose a orologeria, le paginate: penso che bisogna andare fino in fondo penso che la questione sia molto più ampia, penso che ci siano gruppi di potere che hanno utilizzato le informazioni riservate per fare gli interessi propri. Penso che non sia possibile che accada in Italia, bisogna andare fino in fondo, tirare fuori tutti i responsabili e soprattutto i loro mandanti”.