Covid, contagi in aumento del 55% in una settimana. Monitoraggio Gimbe: “Mascherine fondamentali, si rischia il lockdown”

Covid, contagi sono in aumento nell'ultima settimana e il virus mostra come stia diventando più contagiosi negli ultimi tempi.

Covid, contagi in aumento del 55% in una settimana. Monitoraggio Gimbe: “Mascherine fondamentali, si rischia il lockdown”

Covid, contagi sono nettamente in aumento e la circolazione diventa sempre più virale. I nuovi dati sono stati pubblicati dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. C’è da tenere l’allerta alta, altrimenti si rischia tantissimo.

Covid, contagi in aumento del 55% in una settimana

I contagi da Covid-19 sono in aumento ed orami è un dato di fatto. In Italia, nella settimana dal 29 giugno al 5 luglio, sono stati registrati 595.349 positivi, con un aumento del 55% rispetto alla settimana precedente, a fronte di una crescita del 33% del numero dei tamponi totali, da 1,6 milioni a 2,1 milioni. Questi numeri sono stati rivelati dall’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe che racconta di una situazione che diventa sempre più allarmante.

 “L’aumento dei nuovi casi settimanali – ha dichiarato il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta – per la terza settimana consecutiva supera il 50%, con un tempo di raddoppio di 10 giorni”. Una “crescita esponenziale che non contabilizza il sommerso dei casi non dichiarati”. Ciò che preoccupa è la maggiore circolazione del virus che “aumenta la probabilità di contagio e lo sviluppo di malattia grave in chi ha fatto la terza dose da oltre 120 giorni: per questo appare un vero azzardo – evidenzia il presidente Cartabellotta – la scelta di rimandare la quarta dose all’autunno con i ‘vaccini aggiornati’, di cui ad oggi non si conoscono né le tempistiche di reale disponibilità né gli effetti sulla malattia grave”.

Monitoraggio Gimbe: “Mascherine fondamentali, si rischia il lockdown”

Cartabellotta rileva che le quarte dosi sono “al palo e con grande differenze regionali nelle coperture” e avverte che “un’alta percentuale di popolazione sintomatica o isolata rischia di determinare un ‘lockdown di fatto‘ su vari servizi, inclusi quelli turistici”.

Una situazione a fronte della quale secondo Cartabellotta “le mascherine vanno utilizzate al chiuso, in particolare in luoghi affollati e poco ventilati, oltre che all’aperto in condizioni di grandi assembramenti con attività ad elevata probabilità di contagio”. Infatti, “bisogna chiedersi quanto costa al Paese, in termini di giornate lavorative perse, attività chiuse per Covid, vacanze cancellate, un’elevata percentuale di popolazione sintomatica o isolata a domicilio per Covid, che peraltro rischia di determinare un ‘lockdown di fatto’ su vari servizi, inclusi quelli turistici”.

Negli ospedali “continuano ad aumentare i ricoveri sia in area medica (+32,6%) che in terapia intensiva (+36,3%)”, dice Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione. In particolare, in area critica dal minimo di 183 del 12 giugno i posti letto occupati sono saliti a 323 il 5 luglio. In area medica, invece, dal minimo di 4.076 dell’11 giugno sfiorano il raddoppio salendo a quota 8.003 il 5 luglio. Il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 12,5% in area medica (dal 6,6% del Piemonte al 32,2% dell’Umbria) e del 3,5% in area critica (dallo 0% della Valle D’Aosta all’8,1% dell’Umbria). “Segnano un netto aumento anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 40 ingressi/die rispetto ai 29 della settimana precedente”.

 

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