Covid, nuova ondata di contagi e di negazionismo

Si registra una crescita rapida e improvvisa dei contagi da Covid. Ma il governo strizza l'occhio ai No Vax.

Covid, nuova ondata di contagi e di negazionismo

Ricordiamo tutti gli attacchi scomposti alle misure anti Covid prese dai governi Conte e Draghi, soprattutto da quello di Conte, che partivano sistematicamente dalla Lega e da Fratelli d’Italia con l’intento di cavalcare l’onda dei no vax. Dunque non c’è da meravigliarsi se oggi che quei partiti sono al governo, gli italiani non abbiano alcuna voglia di vaccinarsi. Parlano i dati. L’anno scorso sono stati fatti circa 6 milioni di vaccini contro il coronavirus alle cosiddette categorie a rischio, cioè over 60 e persone con determinate patologie, considerate fragili. Mentre quest’anno, in oltre un mese di campagna, non si è raggiunta neanche quota un milione di somministrazioni. Ma ci siamo fermati a circa 860mila dosi. E questo nonostante la situazione non sia affatto rosea.

Si registra una crescita rapida e improvvisa dei contagi da Covid. Ma il governo strizza l’occhio ai No Vax

Anzi si registra una crescita rapida e improvvisa del virus. In una sola settimana il numero dei pazienti Covid ricoverati è salito del 32 per cento. A comunicarlo è Fiaso (Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere), secondo cui la ripresa del monitoraggio negli ospedali sentinella aderenti aveva segnato per cinque settimane consecutive numeri bassi e costanti con lievi oscillazioni del 2-3%. Nel periodo che va dal 14 al 21 novembre, invece, si è assistito a un balzo a due cifre. Si tratta esclusivamente di pazienti ricoverati nei reparti Covid ordinari; le terapie intensive, infatti, non registrano un aumento e sono stabili con numeri bassi. Il monitoraggio ha consentito di accertare come solo il 24% dei casi si riferisca a ricoveri “per Covid”, ovvero con sindromi respiratorie tipiche del virus, mentre il restante 76% dei ricoveri riguarda pazienti “con Covid” ovvero ricoverati per altre patologie e risultati positivi al tampone. Il Covid dunque ha aggravato le condizioni di salute di pazienti con altre patologie sebbene non sia stata la causa principale dell’ospedalizzazione.

In appena una settimana il numero dei pazienti ricoverati è salito del 32%

“I dati sui ricoveri registrati negli ospedali sentinella – spiega il presidente Fiaso Giovanni Migliore – sono in linea con l’incremento dei contagi del 30% indicato dal ministero della Salute: è il segnale che non bisogna abbassare la guardia. L’età media dei pazienti che arrivano in ospedale è di 77 anni e la campagna di somministrazione della dose stagionale di vaccino anti Covid tra gli ultra sessantenni è ferma al 4%. Nelle prossime settimane ci attendiamo una maggiore circolazione dei virus respiratori, occorre ancora una volta rinnovare, soprattutto ad anziani e fragili, l’invito alla vaccinazione con la chiamata attiva da parte dei medici di medicina generale”. Dati quelli di Fiaso che coincidono con l’ultimo monitoraggio della cabina di regia del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità. Secondo cui c’è stata una nuova ondata Covid in Italia nell’ultima settimana con un aumento dei casi e del tasso di positività.

Aumentano tutti gli indicatori: incidenza, indice Rt e ricoveri

Aumentano tutti gli indicatori: incidenza, indice Rt e ricoveri. Nella settimana 16-22 novembre i casi totali sono stati 44.953 e l’incidenza è salita a 76 casi ogni 100mila abitanti (dai 58 casi ogni 100mila abitanti della scorsa settimana), registrando quindi un +31%. L’incidenza più elevata si è registrata in Veneto, la più bassa in Sicilia. In salita anche il tasso di positività: il dato della settimana è stato del 17,6% contro il 15,3% di quella precedente, segnando un +2,3%. Aumentano anche i decessi Covid negli ultimi 7 giorni, passati nella settimana a 235 contro i 192 della precedente, per un aumento complessivo del 22,4%. Dati che raccontano di un ritorno del virus tra le strade e le case degli italiani, ma che non preoccupano evidentemente il governo.