In aumento i contagi da Coronavirus al Nord. Sono 76 in 5 regioni. Due le vittime e decine i casi sospetti. Il numero maggiore di positivi tra Lombardia e Veneto

E’ salito a 76 il numero dei pazienti positivi ai test del Corovinarus residenti in 5 regioni, molte dei quali tra la Lombardia e il Veneto. Secondo quanto conferma il Dipartimento della Protezione civile: 54 casi sono in Lombardia, 17 in Veneto, 2 in Emilia Romagna, 1 in Piemonte e 2 già accertati a Roma (la coppia di cinesi ricoverati allo Spallanzani). I ricoverati con sintomi sono 33, 18 quelli in terapia intensiva, 11 in isolamento domiciliare. Le vittime al momento sono due: l’anziano di Vo’ Euganeo, morto nella serata di ieri all’ospedale di Schiavonia, e la donna morta nella sua abitazione di Casalpusterlengo a causa di un arresto cardiaco legato alle complicanze del contagio. La donna è la mamma di un amico del “paziente zero”, il 38enne di Codogno, ora trasferito al San Matteo di Pavia. Ai 44 casi già noti si sono aggiunti nella ultime ore 8 cittadini cinesi che gestiscono un’attività imprenditoriale a Vo’ Euganeo, comune epicentro del contagio in Veneto.

Un caso di contagio, il primo, è stato segnalato anche in Piemonte. “Non è un focolaio piemontese ma lombardo” ha spiegato l’assessore regionale alla sanità, Luigi Icardi. Il paziente è un torinese di 40 anni. Si è ammalato, ha spiegato il governatore Alberto Cirio, “dopo essere entrato in contatto con il ceppo lombardo”. I familiari dell’uomo sono sotto osservazione.

Per quanto riguarda il cosiddetto ‘paziente zero’, cioè colui che avrebbe infettato il 38enne di Codogno, dando il via al focolaio principale in Lombardia, il vice ministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ha detto “è negativo agli anticorpi” e dunque “non avendoli sviluppati non è lui” ad aver contagiato il 38enne. “Va cercato – ha aggiunto Sileri riferendosi al ‘paziente zero’ -. Questo cambia tutto il quadro”.

“Complessivamente il numero dei contagiati nel nostro territorio – ha detto, nel primo pomeriggio, il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana – è di 39. Il ritardo di questa conferenza stampa è dovuto al lunghissimo confronto con il governo e le altre regioni. Abbiamo approfondito anche l’evoluzione della nostra come in altre regioni e sono nate alcune proposte perché si sono verificate altre infezioni, che sono tutte per ora riferibili all’origine del territorio in cui c’è stata la prima infezione, ossia Codogno e il lodigiano. Abbiamo concordato una serie di proposte, che abbiamo trasferito al governo. Che si è ritirato e dovrebbe comunicarci le sue decisioni”.

Il premier Giuseppe Conte segue da vicino l’emergenza in corso in contatto diretto con il Dipartimento della Protezione civile, il ministero della Salute e le regioni. Un nuovo vertice si è tenuto questa mattina al Comitato Protezione civile alla presenza del presidente del consiglio e in collegamento con i rappresentanti di tutte le Regioni, tra cui i governatori Fontana, Zaia, Fedriga, Tesei e il presidente della regione autonoma di Trento Fugatti.

“Il mio pensiero e il cordoglio di tutto il governo vanno alle due vittime e alle loro famiglie”, ha scritto su Facebook il premier. “Siamo al lavoro senza sosta – ha aggiunto Conte – per reagire con la massima compattezza a questa emergenza. Fra poco sarò nuovamente al Comitato operativo della Protezione civile per un aggiornamento sull’emergenza Coronavirus e per valutare nuove misure straordinarie”.

“Sono in corso tutta una serie di valutazioni tecniche e politiche, anche con le regioni, è una vicenda complessa” riferiscono Fonti di Palazzo Chigi citate dall’Ansa. “C’è un ulteriore approfondimento dei ministri presenti al tavolo – aggiungono -, anche con il ministro Guerini, che è in costante collegamento da Lodi, per tutta una serie di valutazioni che vanno fatte”.

“Lo Stato è in campo per dare massimo sostegno alla popolazione per affrontare questa situazione” ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in conference call dalla Prefettura di Lodi con il comitato nazionale della Protezione Civile. “Seguo con molta partecipazione – ha aggiunto – le vicende legate all’evoluzione della questione Coronavirus. Sono sul territorio da ieri sera e sto seguendo da vicino l’evoluzione della situazione con l’attenzione che deriva dalla responsabilità istituzionale che ricopro e con intensa partecipazione in quanto sono membro di questa comunità. Vivo nel Lodigiano, sono cresciuto qui e amo questa terra e la sua gente”.

“Voglio ringraziare – ha aggiunto Guerini – innanzitutto la popolazione per come sta reagendo a questi momenti di difficoltà con grande responsabilità al disagio a cui è sottoposta, anche in riferimento a misure che limitano i loro movimenti e la loro possibilità di intessere relazioni sociali. Ringrazio anche il sistema delle imprese, so quanto alcuni provvedimenti e scelte necessarie, che sono state assunte nell’ordinanza di ieri sera dal ministro della Salute e dal presidente della Regione Lombardia, siano importanti e impattanti, ma assicuro che il Governo nel Consiglio dei Ministri affronterà prontamente anche queste problematiche e appronterà tutte le misure per dare ristoro e sostegno alle aziende e ai lavoratori”.

“Ringrazio i sindaci – ha aggiunto Guerini – che ho incontrato quest’oggi, i sindaci del Lodigiano e in particolar modo i sindaci dei 10 paesi che sono circoscritti nel perimetro dell’ordinanza. Stanno lavorando con grande impegno, grande dedizione e responsabilità, cercando di attuare nelle loro comunità, in maniera efficace, tutto ciò che è stato previsto dall’ordinanza. Ringrazio infine, in particolar modo, i cittadini lodigiani, a partire quelli dei 10 comuni che sono oggetto dei provvedimenti, per la grande dignità, compostezza, grande responsabilità e attenzione con cui si stanno facendo parte in maniera seria con le Istituzioni per circoscrivere e superare questa situazione nel più breve tempo possibile”.

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