Crescono le tensioni in Libia: la Commissione di sicurezza del Consiglio Presidenziale avverte le milizie di Tripoli

Crescono le tensioni in Libia: la Commissione di sicurezza del Consiglio Presidenziale avverte le milizie di Tripoli

Crescono le tensioni in Libia: la Commissione di sicurezza del Consiglio Presidenziale avverte le milizie di Tripoli

Tornano ad aumentare le tensioni in Libia. La Commissione per gli accordi di sicurezza e militari del Consiglio Presidenziale ha lanciato un duro monito alle forze armate dopo i recenti movimenti militari registrati a Tripoli e in alcune aree vicine. Nel suo comunicato ufficiale, la Commissione ha ribadito l’impegno a difendere la stabilità del Paese e a sostenere il percorso politico e militare in corso, invitando tutte le unità armate a rispettare la disciplina e a non intraprendere azioni unilaterali.

L’appello al rispetto della legalità

Secondo la Commissione, ogni attività al di fuori dei quadri ufficiali costituisce “una grave violazione delle leggi e degli accordi vigenti”. Particolare attenzione è stata posta sul rispetto del cessate il fuoco, ritenuto “fondamentale per proteggere vite umane, proprietà e la continuità del processo politico e di sicurezza”.

Il comunicato richiama dunque tutte le forze e le formazioni militari al ritorno immediato nei propri accampamenti, evitando dispiegamenti non autorizzati nelle città.

Coordinamento con lo Stato Maggiore

La Commissione ha anche sottolineato il coordinamento in corso con lo Stato Maggiore Generale e con gli apparati di sicurezza per unificare gli sforzi e prevenire minacce all’unità nazionale e alla pace civile. Parallelamente, è stato assicurato un dialogo costante con partner locali e internazionali al fine di mantenere la stabilità in tutto il territorio libico.

“No a regolamenti di conti”

Il messaggio più forte riguarda il rifiuto di trasformare la Libia in un terreno di scontro tra fazioni: “Il Paese non sarà teatro di regolamenti di conti o di imposizioni attraverso la forza – si legge nella nota – la soluzione risiede nel rispetto dei percorsi concordati e nella cooperazione tra tutte le istituzioni nazionali”.