Crisi idrica in Italia, scattano le ordinanze antisprechi: dove e di cosa si tratta

Crisi idrica in Italia: in due regioni in particolare ci sono stati alcuni interventi restrittivi verso la popolazione per evitare lo spreco.

Crisi idrica in Italia, scattano le ordinanze antisprechi: dove e di cosa si tratta

Crisi idrica in Italia: le regioni più colpite dall’emergenza siccità sono il Piemonte e la Lombardia che attraverso i proprio Comuni stanno intervenendo per limitare lo spreco d’acqua.

Crisi idrica in Italia, scattano le ordinanze antisprechi

Nel Po è crisi siccità: è scattato l’allarme nei giorni scorsi a causa, in particolare, della mancanza di piogge. “Questi valori non si vedono da circa 70 anni, sono state le parole arrivate direttamente dall’Osservatorio sugli utilizzi idrici che sta facendo riflettere ma allo stesso tempo preoccupare.

In più, questa siccità “sta causando gravi preoccupazioni per i produttori agricoli e il conseguente rischio sulla disponibilità di cibo“: è stata la denuncia di Coldiretti regionale, che attraverso il suo presidente Ettore Prandini si parla già di importanti danni “per oltre un miliardo a seguito del calo delle produzioni agricole”.

Per rispondere all’emergenza idrica, ecco che alcune ordinanze sono scattate o sono in corso di pubblicazione in 170 i Comuni con punti che riguardano l’acqua potabile per la limitazione o divieto di usi impropri. La situazione più difficile è nel Novarese, dove 10 comuni hanno anche dovuto ricorrere all’interruzione notturna della fornitura.

Dove e di cosa si tratta

Tradate, in provincia di Varese, il sindaco ha firmato un’ordinanza che vieta di innaffiare orti e giardini, lavare la macchina e riempire le piscine. L’obiettivo è evitare lo spreco di acqua potabile ed infatti si prevedono multe da 25 a 500 euro per chi non rispetta le regole. Sul sito del comune si legge: “La società Alfa s.r.l. (che gestisce il Servizio idrico integrato in provincia di Varese), ha segnalato che la mancanza di precipitazioni dei mesi scorsi ha comportato una sensibile scarsità delle portate d’acqua a disposizione per l’approvvigionamento idrico rispetto a quelle degli anni precedenti”. Questa la ragione che ha spinto l’amministrazione comunale a raccomandare un utilizzo oculato delle risorse idriche “limitando l’utilizzo dell’acqua potabile ed evitando di consumarla per usi diversi da quelli strettamente necessari ai bisogni primari della popolazione”.

Negli altri territori tra Biella e Vercelli, sono 9 i Comuni che hanno emanato ordinanze e sono stati registrati 12 interventi con autobotte; in provincia di Torino, 80 Comuni hanno emanato o stanno per emanare ordinanze e in 3 è stato necessario intervenire con autobotti per rifornire di notte le cisterne. In provincia di Cuneo ci sono 10 Comuni con ordinanza emanata o in via di emanazione e in 5 si è già intervenuti con autobotti. Ad Alessandria 30 Comuni con ordinanza emanata o in via di emanazione e un intervento con autobotte. Ad Asti invece la situazione risulta meno critica grazie al prelievo del 100% dell’acqua da faglia profonda.