Israele bombarda la chiesa cattolica di Gaza e uccide 3 fedeli, ma Leone XIV non leva una parola di condanna. Comincio a pensare che sionisti e americani abbiano infiltrato anche il Conclave e che il Papa sia nelle loro mani.
Mila Muetter
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Gentile lettrice, una volta avrei riso all’ipotesi di un Conclave infiltrato, ma oggi, con quel che accade in Occidente, non rido. Anzi m’inquieta la notizia che Trump avrebbe donato al Vaticano, non si sa a che titolo, 14 milioni di dollari durante i funerali di Francesco: donazione non confermata né smentita ma, se vera, senza precedenti. Fatto sta che dal rapido Conclave è uscito un Papa statunitense, anche questo un fatto senza precedenti. Due più due fa quattro? Quanto a Papa Cuor di Leone, non solo non ha criticato Israele, ma ha ricevuto un’amabile telefonata di scuse da Netanyahu, che invece aveva avuto solo parole aspre per Bergoglio e Ratzinger. Sarà un caso? Qualcuno dice: bene ha fatto Leone a non irrigidirsi, così potrà meglio tutelare i palestinesi. Non mi risulta che Leone abbia cercato di tutelare i palestinesi. Comunque la tesi è sbagliata in sé (perché sottomettersi ai prepotenti significa farsi prevaricare anche in futuro) ed è stata smentita dai fatti. I giornali hanno scritto che il Patriarca di Gerusalemme Pizzaballa ha avuto il permesso di entrare a Gaza con 500 tonnellate di aiuti umanitari. Non è vero. Gli israeliani hanno concesso a Pizzaballa e al Patriarca greco-ortodosso Teofilo di visitare la chiesa bombardata, ma i camion con gli aiuti umanitari sono stati bloccati e mai arrivati a Gaza. Con i prepotenti l’acquiescenza non paga.