Cyber crimine fuori controllo. Boom di attacchi informatici: +30% nel 2015. Anche l’Expo nel mirino degli hacker

Cyber crimine fuori controllo. Boom di attacchi informatici: +30% nel 2015. Anche l'Expo nel mirino degli hacker

In un solo anno gli attacchi informatici nel nostro Paese sono aumentati del 30%. Una minaccia continua con nessuno esime dai rischi. La denuncia è arrivata con il Rapporto 2016 di Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica – che verrà presentato al Security Summit di Milano il 15 marzo. Basti pensare che solo nello scorso anno sono stati 1.012 gli attacchi informatici di dominio pubblico, contro gli 873 del 2014. Una cifra allarmante, il peggiore degli ultimi cinque anni.

“E’ importante comprendere i meccanismi alla base di questi attacchi, proprio per capire che non c’è un attacco, specifico, diretto proprio contro di me. Ma che io invece faccio parte di tutta l’Internet che viene attaccata – dice Alessio Pennasilico del comitato direttivo di Clusit – Tutti veniamo attaccati costantemente e indipendentemente da chi siamo”.

Nel rapporto viene evidenziato come  nel corso del 2015 sia esplosa in maniera dirompente la diffusione dei ransomware e, in particolare, dei più insidiosi crypto-ransomware: i virus che che criptano i documenti presenti nei sistemi, chiedendo il pagamento di un vero e proprio riscatto per riottenerli in chiaro. Notevole è stato anche l’incremento delle attività di “Espionage”, pari al 39%; e l’impennata, ben del 154%, delle aggressioni alle infrastrutture critiche, pur rappresentando questi solo il 3% degli attacchi a livello globale. Come difendersi? “L’antivirus serve e va aggiornato altrimenti non serve a nulla – conclude Pennasilico – E quello ferma una certa quantità di minacce. Poi è evidente che se io continuo a credere che la principessa della Nigeria mi sta regalando dei diamanti; o continuo a credere che ho vinto la lotteria di Microsoft; se clicco su qualunque allegato che mi arriva da qualsiasi sconosciuto… Non c’è antivirus che tenga e sicuramente mi succederà qualcosa”.

“L’insicurezza cibernetica è di fatto ormai un problema di ‘salute pubblica’, come una pandemia, che come tale va indirizzato e gestito, con il coinvolgimento e la collaborazione di tutti – afferma Paolo Giudice, segretario generale Clusit – In particolare, negli ultimi tre anni, il divario tra percezione dei rischi cyber e realtà e tra la gravità di questi rischi e l’efficacia delle contromisure poste in essere si è pericolosamente ampliato”.

Altro capitolo del Rapporto è quello dedicato all’Expo. Si sottolinea che nel corso dell’Esposizione universale a Milano sono stati registrati oltre mezzo milione di tentativi di intrusione provenienti da tutto il mondo e oltre 10mila tentativi di presa di controllo di applicazioni e apparati. In particolare, centinaia di migliaia di attacchi sono stati diretti a persone fisicamente presenti all’Expo attraverso la semplice connessione al web.