Da oggi il nuovo Btp Italia. Cedola minima al 2,15% l’anno

di Sergio Patti

Riprendiamoci il nostro debito. E liberiamoci della dittatura dello spread e dal condizionamento dei mercati finanziari. C’è questa molla dietro la nuova emissione di Buoni del Tesoro poliennali (Btp) rivolta al mercato retail nazionale. Una proposta rilanciata dal Tesoro con una discreta prospettiva: almeno il 2,15% di guadagno l’anno. A fine emissione, infatti, la cedola potrebbe spuntare anche qualcosina in più. Si apre così oggi il collocamento del nuovo Btp Italia. Si tratta della quinta emissione indicizzata all’inflazione italiana, con godimento 12 novembre 2013 e scadenza 12 novembre 2017. La raccolta degli ordini si prevede sostanziosa. La terza e quarta emissione – ha ricordato ieri il direttore del Tesoro, Maria Cannata – hanno avuto una fortissima richiesta. E in particolare ad aprile, in occasione della quarta emissione, sono stati raccolti 17 miliardi in soli due giorni, tanto che il collocamento fu chiuso in anticipo.

Rivalutazione ogni 6 mesi
Il Btp Italia riconosce la rivalutazione del costo della vita ogni sei mesi, mentre i Btp legati all’inflazione europea la rimborsano alla fine del percorso. Come si fa ad acquistarli? basta rivolgersi alla propria banca. La raccolta degli ordini è curata da Bnp Paribas (Banca Nazionale del Lavoro) e Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese dal 5 all’8 novembre 2013, salvo una nuova chiusura anticipata. Il tasso è infatti considerato allettante, tanto che gli operatori nei giorni scorsi stimavano la cedola minima garantita in una forchetta compresa tra il 2,10% e il 2,25%. Nonostante lo spread stia scendendo, infatti, pure il tasso del 2,15% comunicato ieri non si discosta dalle media delle cedole minime delle quattro precedenti emissioni (il più alto era stato toccato nella seconda emissione con il 3,55%). E questo perchè l’Italia continua a pagare al mercato una quota di speculazione mossa dalle incertezze legate alla crisi e alla politica nazionale. Il nuovo Btp Italia si annuncia comunque come una operazione positiva per il Tesoro anche se i contenuti saranno decisamente più sobri rispetto alle emissioni monstre che lo hanno preceduto. L’operazione cade in un contesto di mercato favorevole, ma il Tesoro, secondo diversi operatori interpellati da Radiocor, non è affatto intenzionato a lasciarsi prendere la mano fino a ritrovarsi con 17 o 20 miliardi di titoli da emettere.

Cautela al Mef
Il profilo delle scadenze da qui a quattro anni è già abbastanza pesante per potersi permettere ulteriori aggravamenti. E questo malgrado il contesto molto positivo che è maturato in queste ultime settimane sul mercato. La flessione dei rendimenti e il calo dell’inflazione registrato a sorpresa a ottobre (-0,3% mensile, +0,7% tendenziale, minimo dal novembre 2009) consentiranno al Mef di finanziarsi a tassi più bassi rispetto a quelli preventivati poche settimana fa.

Mercati e stress test
A spingere la richiesta dei Btp influisce anche l’incertezza sui mercati, adesso in ripresa ma non estranei a repentini cambiamenti di direzione. E anche i dubbi sulle banche fanno la loro parte, ora che la Bce ha disposto un nuovo giro di stress test. Esami sulla solidità degli istituti che per la Banca d’Italia saranno utili per ripristinare la fiducia nel sistema bancario italiano e europeo”. Intanto però ci sio rifuggia nei Btp.