Mea culpa davanti ai bambini di Papa Francesco. “Gesù è realista ed è inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale avviene lo scandalo, io”, ha detto Francesco, “vorrei prima di iniziare la catechesi, in nome della Chiesa chiedervi perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono caduti sia a Roma che in Vaticano, vi chiedo perdono”. Non ha aggiunto altro oltre alle parole a braccio, né ha fatto esempi su a quali scandali si riferisse.
L’Udienza Generale è stata dedicata da Bergoglio “alle promesse che facciamo ai bambini”. Il Papa ha spiegato meglio: “Non parlo tanto delle promesse che facciamo qua e la’, durante la giornata, per farli contenti o per farli stare buoni (magari con qualche innocente trucchetto), per invogliarli ad impegnarsi nella scuola o per dissuaderli da qualche capriccio. Parlo delle promesse più importanti, decisive per le loro attese nei confronti della vita, per la loro fiducia nei confronti degli esseri umani, per la loro capacità di concepire il nome di Dio come una benedizione: accoglienza e cura, vicinanza e attenzione, fiducia e speranza, sono altrettante promesse di base, che si possono riassumere in una sola: amore. Noi adulti siamo pronti a parlare dei bambini come di una promessa della vita. E siamo anche facili a commuoverci, dicendo ai giovani che sono il nostro futuro. E’ vero. Ma mi domando, a volte, se siamo altrettanto seri con il loro futuro!”.