Dalle Larghe

di Gaetano Pedullà

Dopo le Larghe, ecco le Maxi intese. Prodigi della politica. Le Larghe intese hanno prodotto il governo Letta e un annetto di tirare a campare. Siamo diventati più poveri, non si è fatta una riforma una degna di tale nome. Abbiamo perso tutti. Dalla palude è venuto fuori Renzi, che però alle Camere non ha i numeri. Ne è prova la richiesta della Fiducia – la tredicesima in meno di quattro mesi – sul decreto Irpef. Se c’è paura di non farcela persino su questi provvedimenti ordinari, meglio non farsi illusioni nel caso delle grandi riforme. A smuovere le acque ci ha pensato perciò Grillo, con l’offerta di collaborazione che nessuno più si aspettava. Evidentemente la batosta delle Europee ha convinto il Movimento a fare politica, lasciando un’inutile isolamento per aprire un dialogo con Renzi. La motivazione ufficiale – il premier ora è legittimato dal voto popolare – fa acqua perché anche Bersani era legittimato dal voto delle politiche, dove con la sua coalizione aveva preso più voti dei Cinque Stelle. Ma a questo punto tutto va bene. In ballo c’è l’urgenza di cambiare verso al Paese. Queste Maxi intese possono farcela? Certo, se mai nasceranno davvero, dovranno prima superare grandi diffidenze reciproche. Renzi che chiede lo streaming, scavalcando sul terreno della democrazia connettiva i sacerdoti della trasparenza online, svela un percorso già impervio. E Berlusconi – che ancora detiene la polizza sulla vita del Governo Renzi – farà di tutto per non diventare marginale. Le Maxi intese dunque possono funzionare per fare la legge elettorale e andare presto a votare. Improbabile che resistano ad altro. Ed è bene così.