Dall’Unità a Democratica. Nasce il nuovo giornale voluto da Renzi. Così i dem hanno ucciso lo storico giornale fondato da Gramsci

Dall'Unità a Democratica. Nasce il nuovo prodotto editoriale made in Pd, voluto fortemente da Renzi dopo la batosta delle comunali

Democratica. Così si chiamerà il nuovo prodotto editoriale del Pd, voluto dal segretario Matteo Renzi che oggi annuncerà l’uscita del primo numero del prodotto che verrà inviato a tutti gli iscritti e simpatizzanti del Pd e sarà curato dalla redazione di Unità Tv. Lo ha anticipato il deputato dem Roberto Giachetti a #OreNove.

Nei giorni passati a rivelare la possibilità di un nuovo giornale Pd era stato l’HuffPost, che già aveva rivelato che la direzione del nuovo progetto editoriale “made in Nazareno” sarà affidata ad Andrea Romano, deputato del Pd ed condirettore dell’Unità insieme a Sergio Staino fino alla chiusura del giornale lo scorso aprile. Per Democratica Romano sarà supportato da Mario Lavia, che gestisce il sito unita.tv.

La linea editoriale? “Democratica nasce per essere la voce del PD – si legge in un mini-editoriale dal titolo “Perché Democratica” che illustra le linee programmatiche del quotidiano – un quotidiano digitale e multimediale, gratuito e diffuso a metà giornata attraverso tutti i nostri canali social. Un luogo virtuale ma concreto, da costruire insieme a voi”. E L’Unità che fine fa? Perché il Pd non continua a utilizzare la sua testata storica per informare i suoi iscritti? Sui social qualcuno si chiede: “E’ impossibile utilizzare quella testata – spiega Sergio Staino a La Repubblica – perché è prigioniera di un socio privato che ha congelato la situazione. Come soci di minoranza stiamo dando tutta la nostra solidarietà ai colleghi. Ma intanto, inizia questa nuova avventura”.

Intanto l’odissea del quotidiano non conosce fine. L’unica certezza è che non è in edicola da settimane: “Non mi hanno detto nulla, hanno fatto tutto di nascosto – attacca Staino – mentre chiedevo incontri ai rappresentanti del Pd, nel frattempo stavano preparando questa nuova iniziativa, proprio con colui che era il mio condirettore e che avevo allontanato perché rappresentava l’antigiornalismo in persona. Mi ha fatto difficoltà ogni volta che c’erano da pubblicare pezzi critici nei confronti di Renzi”.

“D’altronde è stato Renzi a chiamarmi dicendomi che voleva un giornale non sdraiato sul Pd, ma che favorisse il confronto – prosegue Staino – ora invece fanno la velina della direzione che diventa il giornale di partito. Poteva dire semplicemente: ‘ho cambiato idea’. Perché non ha lasciato Erasmo D’Angelis? All’inizio il giornale aveva quelle caratteristiche. Mi ha chiamato per un giornale aperto e ora fa questo senza dirmi nulla?”.

Durissima la nota del cdr della redazione de L’Unità. “Per quanto amareggiati non siamo affatto sorpresi. Sapevamo da mesi di essere rimasti da soli a difendere l’Unità, la sua storia e il suo futuro, stretti in una morsa che ha visto per troppo tempo il quotidiano e i suoi lavoratori ostaggi di un braccio di ferro fatto di ricatti e veti incrociati fra l’azionista di maggioranza, la Piesse di Stefanelli e Pessina, e quello di minoranza, il Partito Democratico”. Si legge in un comunicato del Cdr de L’Unità dopo il lancio oggi di Democratica, nuovo quotidiano on line del Pd. “Due anni fa esatti l’Unità tornava nelle edicole per volontà dell’allora premier e segretario del Pd Matteo Renzi e ci tornava con una compagine aziendale e una direzione scelta direttamente dai vertici del Partito Democratico. Oggi, mentre i lavoratori de l’Unità sono da due mesi senza stipendio”, il Pd “(che della società editrice del giornale è socio al 20%) lancia il suo nuovo quotidiano on line senza ancora aver fatto nulla di concreto per garantire ai dipendenti de l’Unità almeno il diritto agli ammortizzatori sociali”. Ora “possiamo dire che l’ipocrisia è caduta definitivamente e che il Partito Democratico ha finalmente scoperto le proprie carte seppellendo l’esperienza de l’Unità, la sua storia e il destino di 35 famiglie, preferendo dedicarsi ad un nuovo progetto autoprodotto e autorefenziale”. Il Cdr conclude: “Due considerazioni, infine. La prima: speriamo che il Pd abbia il buongusto di togliere la testata dell’Unità dal blog in cui viene diffuso il nuovo quotidiano on line. Lo riteniamo un fatto di rispetto e coerenza. La seconda: il 30 luglio 2014 la prima pagina del nostro giornale recitava Hanno ucciso l’Unità. Due anni dopo si svelano gli autori del delitto perfetto, quello di allora e quello di oggi”.