Davide Rondoni: poesie, moglie e figli del poeta

Davide Rondoni è un poeta e scrittore che collabora anche con alcune testate giornalistiche italiane come Avvenire e Sole24ore

Davide Rondoni: poesie, moglie e figli del poeta

Davide Rondoni è un poeta e scrittore. Ha alle spalle tante collaborazioni e tanti scritti di poesia, narrativa ed antologia.  È tradotto in vari paesi del mondo, collabora a programmi di poesia in radio e tv e come editorialista per alcuni quotidiani. Ha fondato il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna e la rivista «clanDestino».

Davide Rondoni: poesie

Davide Rondoni è un poeta e scrittore. Nella sua bibliografia, ha diversi scritti di poesia appunto: La natura del bastardo (Mondadori 2016, Premio Frascati e Premio Napoli 2018), Il bar del tempo (Guanda 1999), Avrebbe amato chiunque (Guanda 2003), Compianto, vita (Marietti 2004), Apocalisse amore (Mondadori 2008), Le parole accese (Rizzoli 2008), 3. Tommaso, Paolo, Michelangelo (Marietti 2009), Rimbambimenti (Raffaelli 2010), Si tira avanti solo con lo schianto (WhiteFly 2013), Cinque donne e un’onda (Ianieri 2015), con i quali ha vinto alcuni tra i maggiori premi di poesia.

Moglie e figli del poeta

Davide Rondoni è nato a Forlì 1964. Il poeta è sposato e anche dei figli. Sui suoi affetti nella sua presentazione “poetica” scrive così: “Voglio dire una specie di elenco di coloro, e son tanti, a cui la mia vita è legata. Sarebbe forse meglio, più esatto.
Parlare della silenziosa vastità d’affetti di mio nonno Enea, provare a dire la semplice cura di Bruna sua moglie e mia gran madre, la solitudine di quell’altra, fiera, madre di mio padre che mi ospitò a Cervia a scrivere poesie, la forza buona e pazza di mia madre Giovanna, mia zia Marta, fulminata nel tempo a ventidue anni e fissa per sempre nel mio destino, il carisma paterno ed entusiasmante di don Giussani, lo stimolo alto, teso di Francesco Ricci, l’amicizia di mio fratello e di mia sorella, la maestria di Raimondi, le canzoni di Vasco Rossi, e ridire i nomi delle città che ho veduto. Degli amici dispersi ma non perduti. E parlare, se ne fossi capace e degno, di mia moglie, dei miei sorprendenti piccoli”.