Sugli aiuti a Kiev ci sono due fronti aperti per la premier Giorgia Meloni. Il primo è quello interno, in vista del decreto che arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri il 29 dicembre e che prorogherà l’invio degli aiuti a Kiev per il prossimo anno. Il secondo è quello aperto in Europa sull’uso degli asset di Mosca per finanziare l’Ucraina.
Dal 2022 ad oggi sono stati approvati quattro decreti legge per sostenere militarmente Kiev: varati in Cdm, quei provvedimenti cornice sono stati convertiti in legge dalle Camere, consentendo in quattro anni l’invio di dodici pacchetti di aiuti militari con altrettanti decreti interministeriali, per i quali è invece solo necessaria l’illustrazione al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.
Aiuti a Kiev: Meloni pronta a includere anche quelli civili
Nella risoluzione di maggioranza approvata sulla base delle ultime comunicazioni della premier non si fa cenno al sostegno militare. Per continuare a garantirlo nel 2026 servirà una nuova proroga entro la fine dell’anno. Al momento la bozza del dl contiene i due articoli previsti per lo schema utilizzato negli scorsi anni.
Ma si punta ad aggiungere una norma che preveda misure di aiuti soprattutto civili per andare incontro alla Lega che chiede discontinuità rispetto all’anno scorso, ovvero che ci sia un riferimento chiaro al negoziato di pace e che non si preveda l’invio di armi offensive, ma solo forniture per equipaggiamento, magari per la difesa anti-aerea, ma soprattutto per aiutare la popolazione, ad esempio con il rifornimento dei generatori e di altro supporto simile.
I paletti della Lega
“Sul decreto armi che arriverà in discussione prossimamente in Italia, abbiamo chiesto che non sia la fotocopia di quello degli anni passati perché c’è un momento storico diverso. E, quindi, che ci si concentri sugli strumenti di difesa e non di offesa e attacco”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sbandierando un pacifismo di facciata. Si dà il caso infatti che la Lega, pacifista su Kiev, condivida poi in Manovra la spinta alla “produzione e al commercio di armi”.
La premier, comunque, pare pronta ad assecondare Salvini. Dal 2026 l’Italia spedirà a Zelensky “aiuti civili, principalmente”. Lo ha annunciato in un colloquio con la Repubblica il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Il governo, ha spiegato, in vista del Cdm del 29 dicembre, sta studiando un “decreto ponte” diverso dai precedenti.
“Si tratta di capire se c’è bisogno di una norma ponte”, ha argomentato ancora Mantovano. “Dobbiamo capire se va riproposto il decreto precedente cambiando solo la data oppure se ci deve essere qualcos’altro e questo qualcos’altro sono gli aiuti civili”.