“È una cosa inaccettabile perché questo paese ha bisogno al contrario di contratti a tempo indeterminato, di migliorare la qualità dei rapporti di lavoro”. È quanto ha detto il leader del M5S, Giuseppe Conte, commentando il decreto lavoro approvato oggi dal Governo.
“Lo avevamo fatto nel 2018 con il decreto dignità – ricorda l’ex premier -, in un anno abbiamo avuto +600mila contratti a tempo indeterminato, invece adesso torniamo indietro, al Jobs Act di Renzi, ed è singolare che ci sia questo dolce abbraccio politico tra questo governo e quello di Matteo Renzi a 10 anni di distanza. Siamo ormai oltre le politiche conservatrice, siamo alla restaurazione più becera”.
Decreto Lavoro, Conte attacca la Meloni e l’esecutivo
L’atteso Decreto Lavoro è arrivato così come le polemiche dell’opposizioni. “Per il Primo Maggio – accusa il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte sul quotidiano la Repubblica – la Meloni ha organizzato una sceneggiata che costerà caro ai lavoratori già poveri e sottopagati“. E attacca: “Un governo serio – dice l’ex presidente del Consiglio – non si riunisce il Primo Maggio per condannare i giovani al precariato a vita, uccidendo il loro sogno di avere una casa e dei figli”, ma “si riunisce per introdurre il salario minimo legale”.
Con il provvedimento dell’esecutivo in materia di lavoro, secondo il leader del M5 Stelle, “ci sarà certamente un aumento dei contratti a termine che avevamo arginato e contrastato con il decreto Dignità”. Iniziative come il taglio al reddito di cittadinanza, poi, “sono decisioni scellerate, che preparano un disastro sociale”, mette in evidenzia Conte. “Si tagliano i sostegni mentre l’inflazione morde e in autunno si prospetta un nuovo aumento delle bollette”, ha sottolineato.
Il leader del M5S apre al Pd e manda un messaggio a Renzi
Poi, il leader del Movimento 5 Stelle ha aperto al nuovo Pd che si è rinnovato. “C’è un dialogo con Schlein“. “Su alcuni temi, ad esempio sul salario minimo, le sensibilità di Schlein possono essere compatibili con le nostre”. Tuttavia “su altre”, precisa Conte, “viaggiamo su binari differenti: dalla guerra alla questione dell’inceneritore”.
Poi, Conte ha voluto mandare un messaggio anche al leader di Italia Viva. “A Renzi risponderei -attacca Conte – che abbiamo tante idee, per fortuna diverse dalle sue. Ma a lui ha già risposto efficacemente il suo sodale Calenda, l’ultimo o forse il penultimo Calenda. Ovvero: al posto di Renzi – aggiunge il leader del M5s -, che intende la politica come cura dei suoi affari personali in giro per il mondo, proverei orrore per me stesso”.