Il nuovo libro di Alessandro Di Battista: “Draghi come i Benetton”

Il libro, che non ha ancora un titolo, sarà contro "il governo dell'assembramento", ovvero il governo Draghi. Alessandro Di Battista in campo

Il nuovo libro di Alessandro Di Battista: “Draghi come i Benetton”

Alessandro Di Battista annuncia oggi a La Stampa che sta lavorando a un libro. “La mia ultima fatica letteraria”, dice a Federico Capurso. È il quinto della sua carriera da scrittore ed ha iniziato a lavorarci da qualche settimana. A pubblicarlo Paper First, come l’ultimo.

Il nuovo libro di Alessandro Di Battista: “Draghi come i Benetton”

Il libro, che non ha ancora un titolo, sarà contro “il governo dell’assembramento”, ovvero il governo Draghi. E sarà un’analisi politica sull’attuale premier, sulla sua carriera e sui centri di potere che hanno favorito la sua ascesa. Come si legge nella bozza del quarto capitolo del libro, dedicato a «Draghi presidente della Banca centrale europea», e che parte da un paragrafo intitolato «Il sacco di Atene».

Ovvero, lo spolpamento delle ricchezze dei greci, nella crisi del 2009, da parte delle banche tedesche. Con tutto quello che Draghi e l’Unione Europea potevano fare, ma non hanno fatto. Di Battista da una parte scrive, dall’altra affida ai social il cannoneggiamento quotidiano contro il governo. «Il generale Figliuolo – si legge nel suo ultimo post – sbaglia previsioni su previsioni. Dà l’idea che utilizzi il pendolino del compianto Maurizio Mosca per fare i “pronostici”». E ancora, rivolto a Draghi: «Il santo, l’apostolo, il nuovo messia, va protetto affinché lui possa proteggere chi di dovere, come i Benetton, che divennero i padroni delle nostre autostrade quando lui era direttore generale del Tesoro».

Secondo Dibba per questo Draghi non è credibile nella lotta ai conflitti d’interesse tra banche e politica. E da ex M5S, prosegue a testa bassa contro «il governo dell’assembramento» che, ad oggi, «non ha messo un solo nuovo euro a sostegno dei più colpiti dalle restrizioni».

Di Battista, Draghi e i Benetton

“La Commissione europea ha firmato contratti svantaggiosi con Big Pharma ma se ne parla poco. Certamente se ne parla infinitamente meno dell’affaire ‘poltonesofa’ tra Erdogan e Von der Leyen, massima responsabile dell’approvvigionamento vaccinale in Europa. Dalle nostre parti il generale Figliuolo sbaglia previsioni su previsioni. Da’ l’idea che utilizzi il pendolino del compianto Maurizio Mosca per fare i ‘pronostici’. Eppure si parla più della sua divisa che delle sue, errate, valutazioni”. Lo ha scritto su Facebook l’ex deputato M5S. “In tutto ciò -incalza- il governo dell’assembramento, ad oggi, non ha messo un solo nuovo euro a sostegno dei più colpiti dalle restrizioni.

Se oggi stesso facesse il suo primo scostamento di bilancio (servono più di 50 miliardi) sarebbe comunque tardi. La libera informazione latita. Il santo, l’apostolo, il nuovo messia va protetto affinché lui possa proteggere chi di dovere. I Benetton che divennero i padroni delle nostre autostrade quando lui era direttore generale del Tesoro nonché ultras delle privatizzazioni. Gli agglomerati bancari o editoriali (sempre più simili tra loro). La classe media boccheggia, le piccole e medie imprese chiudono ma si parla più di Pil che di redistribuzione. I ricchi sono sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri e più numerosi”, conclude Di Battista.

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