Di Battista teso ma felice, La Russa col dente avvelenato, Rosato soddisfatto. I primi commenti dei big dopo gli exit poll su Roma

Gli exit poll su Roma, se confermati, parlano chiaro: Raggi stacca tutti gli altri candidati, esattamente come ci si immaginava. Ecco i commenti dei big.

Gli exit poll su Roma, se confermati, parlano chiaro: Virginia Raggi stacca tutti gli altri candidati, esattamente come ci si immaginava. Roberto Giachetti e Giorgia Meloni si contenderanno il posto per il ballottaggio, con il dem lievemente in vantaggio. La leader di Fratelli d’Italia, invece, sembra aggiudicarsi nettamente il derby nel centrodestra, staccando ampiamente Alfio Marchini. Non riesce a sfondare a sinistra la candidatura di Stefano Fassina, che rischia di non andare oltre il 6% indicato come tetto dai primi exit poll.

E già arrivano le prime reazioni. Uno dei primi a parlare è stato Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera in diretta a Porta a Porta. “Stando a questi dati – ha detto il dem – io vedo che il Pd va al ballottaggio a Roma, fino a tre mesi fa si dava per scontato che il Pd fosse fuori. Oggi ne stiamo discutendo. Il Pd è al ballottaggio, le partite le giocheremo tutte nei prossimi 15 giorni”.

A parlare anche Fabio Rampelli, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia: “L’Indiscrezione che è uscita prevede una sostanziale sfida tra Giachetti e Meloni per il secondo turno, questo dato ci torna. Quindi continuiamo fiduciosi. Noi abbiamo exit poll diversi, il dato ci da’ un equilibrio sostanziale. Il miglior dato di Meloni è più alto del peggiore di Giachetti. Dai nostri sondaggi ci risulta un dato piu’ basso per la Raggi rispetto a quelli degli exit poll”. Ma Rampelli è chiaro anche sulla partita nel ballottaggio: “Marchini non è mai stato in partita, al ballottaggio ci va la Meloni”.

A parlare anche Alessandro Di Battista, presente al comitato di Virginia Raggi: “No, forse ci sarà tempo per riposarsi da domani”, ha detto ai cronisti. “Non era minimamente scontato arrivare qui: essere la prima forza politica della Capitale – ha detto ancora il pentastellato su La7 – Tutti devono ammettere che i Cinque Stelle sono cresciuti. Abbiamo proposte, possono piacere o non piacere. Ma basta con la storia del populismo e del voto di protesta”.

“Berlusconi non è venuto a Milano per il comizio finale perché ha preferito restare a Roma dicendo che Marchini andava al ballottaggio ma Marchini è fuori”, ha invece attaccato Ignazio La Russa dopo le polemiche sulla mancata partecipazione dell’ex Cavaliere all’incontro di chiusura di campagna elettorale di Stefano Parisi.