La Sveglia

Dice le cose di Ovadia. Ma ad Amato è concesso

L'ex premier Giuliano Amato in un'intervista ha condannato Hamas augurandosi che “venga fermato”.

Dice le cose di Ovadia. Ma ad Amato è concesso

“I coloni che hanno occupato terre che erano dei palestinesi e i governi israeliani che hanno consentito tutto questo hanno creato un tale clima di scontento che Hamas ha la maggioranza. Devo essere io d’accordo con questi governi perché ritengo sacra la causa di Israele? Perbacco, no! Questi governi si stanno adoperando per far fuori la Corte suprema che è l’organismo che garantisce che la maggioranza non esorbiti dai suoi confini. Decine di migliaia di israeliani sono andati in strada contro questo governo”.

L’ex premier Giuliano Amato in un’intervista ha condannato Hamas augurandosi che “venga fermato”

Sono le parole pronunciate alla trasmissione “Di martedì” dall’ex presidente del Consiglio e ex presidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato. Nella sua intervista Amato ha anche (ovviamente) condannato Hamas augurandosi che “venga fermato”. Sono parole pressoché identiche a quelle pronunciate da Moni Ovadia che invece è stato bollato come “amico dei terroristi” come in questi giorni accade a decine di intellettuali, giornalisti e politici. Molti di loro chiariscono fin da subito di condannare le azioni terroristiche di Hamas ma di non poter tacere sulla politica colonialista di Israele. Niente, non basta.

Moni Ovadia si è ritrovato bombardato da questa nuova sinistra alleanza della destra ex fascista a braccetto con sostenitori cechi delle politiche israeliane. C’è una differenza sostanziale: se lo dice Giuliano Amato non parla nessuno. Tutti muti. La vigliaccheria sta nello strumentalizzare una vicenda tragica e dolorosissima per attaccare gli avversari. A proposito, sentite qua: “Ebbene io affermo ancora una volta che i palestinesi hanno il diritto sacrosanto ad una Patria e ad una terra come l’hanno avuta gli ebrei e gli israeliti, e quindi a portare la pace in quella zona”. Lo disse Sandro Pertini.