Dietrofront di Figliuolo. Fallito il target del milione di dosi. Il Commissario alza bandiera bianca. Più di 600mila al giorno non si può

Il Commissario per l'emergenza Covid-19, Francesco Paolo Figliuolo, alza bandiera bianca. Più di 600mila dosi al giorno non si può.

Dietrofront di Figliuolo. Fallito il target del milione di dosi. Il Commissario alza bandiera bianca. Più di 600mila al giorno non si può

“Mercoledì abbiamo somministrato 541mila dosi, giovedì siamo arrivati a 576mila vaccinati in un giorno, probabilmente quando si assesterà il trend arriveremo attorno ai 600mila. Non potremo salire oltre questi numeri, c’è una logistica che ci consente di arrivare a questo risultato”. Così il commissario straordinario all’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, a margine di una visita all’Istituto Spallanzani, che ha poi sottolineato come ora l’obiettivo sia “essere costanti sui 500mila, un obiettivo sostenibile, che ci porterà a fine settembre a chiudere la campagna (qui i dati) con l’80 per cento della platea dei cittadini entro i 12 anni vaccinati”.

INDIETRO TUTTA. Dunque ha fatto dietrofront il generalissimo rispetto a quando, qualche settimana fa, aveva annunciato che le somministrazioni avrebbero toccato cifre record: circa un milione al giorno. Ma se sui numeri c’è un’evidente retromarcia, sull’immunità di gregge Figliuolo continua a sostenere che sarà raggiunta entro settembre. “Con le dosi in arrivo da qui a settembre noi avremo oltre 54 milioni di dosi di vaccini a Mrna impiegabili, con questi, sommate ai 44,5 milioni già impiegati, noi chiudiamo sicuramente la campagna”.

Alla domanda se sia intenzionato a chiedere un anticipo di dosi dopo lo stop a curevac Figliuolo ha aggiunto: “Se ci dovesse essere un anticipo, ma viene deciso a livello europeo, nel caso ci aiuterà ad andare più veloci. Curevac era una opzione e tale è rimasta, ma la campagna era già tarata su quello che abbiamo a disposizione. Ci sono probabilmente circa 100mila persone che hanno dei dubbi sulla vaccinazione eterologa”, si tratterebbe di circa il 10 per cento dei 950mila che attendono di fare la seconda dose, avendo fatto la prima dose di AstraZeneca”.

Ma a mettere i bastoni tra le ruote al piano del generalissimo, oltre alle problematiche relative alla somministrazione di Astrazeneca e all’arrivo delle variante delta, o indiana che dir si voglia, c’è anche un’altra questione: 2,8 milioni di over 60 non ancora vaccinati. In merito il generalissimo ha annunciato di aver firmato “una lettera per dire alle Regioni di continuare a cercare in maniera attiva gli over 60 perché ad oggi ne mancano 2,8 milioni all’appello”.

Una fetta di popolazione che potrebbe condizionare il raggiungimento dell’immunità di gregge. Infine dice la sua anche sulla questione dello stato di emergenza e della probabile proroga. “Chi pianifica deve avere tutte le opzioni, c’è l’opzione di continuare e di andare avanti o lasciare. Finché lo Stato e il governo decide che questa sia la struttura più utile per combattere la pandemia, noi ci siamo. Quando si deciderà di tornare alle attività ordinarie dei vari ministeri faremo un affiancamento lungo quanto basta per far riprendere a tutti le proprie competenze”.

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