La scelta dell’Austerity per la Manovra ha una precisa valenza politica: è funzionale cioè all’obiettivo di incrementare le spese per la Difesa. Alla Camera, nel corso del question time, rispondendo a un’interrogazione di Azione, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, lo ha confermato. Il traguardo del 5% delle spese per la Difesa fissato dalla Nato implica un incremento medio tra lo 0,15 e lo 0,20 per cento del Pil l’anno fino al 2035, da conseguire in modo graduale e flessibile, tenendo conto del quadro macroeconomico e della compatibilità di bilancio, ha premesso Crosetto.
L’Austerity in Manovra funzionale all’incremento delle spese per la Difesa
“Sarà naturalmente il Parlamento, attraverso l’esame delle leggi di bilancio dei prossimi anni, a definire e modulare il percorso anno per anno, in coerenza con gli obiettivi di sostenibilità e sicurezza nazionale. Per quanto mi riguarda, ho avuto assicurazioni dal ministro dell’Economia e delle finanze, l’onorevole Giorgetti, che una volta uscita dalla procedura del deficit eccessivo, già da quest’anno, già dal prossimo anno l’incremento dello 0,15 verrà fatto, successivamente dello 0,15 per il 2027 e dello 0,20 per l’anno successivo, come da documento approvato dalla Camera”, ha detto il ministro.
Dunque l’Austerity ci consentirà di uscire dalla procedura per deficit eccessivo e di avere margini per incrementare le spese militari. Necessarie e vitali per Crosetto. “Sarebbe surreale e stupido pensare che noi investiamo in difesa soltanto perché ci siamo presi impegni internazionali. Investiamo in difesa perché un quadro come quello che stiamo vivendo a livello internazionale richiede essere preparati a qualunque possibile scenario eventuale”, ha spiegato il ministro.
La polemica con la Lega su “Strade sicure”
Vale la pena poi menzionare la risposta a un’altra interrogazione, questa volta della Lega. Il partito di Matteo Salvini è fan dell’operazione “Strade sicure” che è un’iniziativa di vigilanza in cui sono impiegati militari delle forze armate per garantire la sicurezza in alcuni punti sensibili del territorio italiano, tra cui le strade e le stazioni ferroviarie, a sostegno delle forze di polizia.
Ma alla richiesta del Carroccio di potenziarla, con garbo Crosetto dice “no, grazie”. “È necessario – ha spiegato il ministro della Difesa – che i militari impiegati in ‘Strade sicure’ possano con calma, nel tempo, concordandolo con gli altri Ministeri, tornare in prospettiva a fare il loro lavoro: oggi più che mai indispensabile. Ma, nel contempo, proprio nella convinzione condivisa che il presidio nelle strade e nelle stazioni sia sempre più utile e importante, dovremmo pensare di dedicare a questa funzione professionisti dedicati, specificamente formati, in aggiunta all’attuale Forze di Polizia”.