Le Lettere

Dittatura comunista

Sono allibito dalla faccia tosta di certi personaggi di governo. Per esempio il ministro Sangiuliano in un’intervista dice: “E non mi venite a dire che in Italia non c’è stata una dittatura comunista!”. Ma si può?
Ennio Perlati
via email

Gentile lettore, in effetti non m’ero accorto dell’avvento di Iosif Stalin in Italia. Per fortuna ci apre gli occhi Sangiuliano, quello che, appena nominato ministro della Cultura, pensò: “Ohibò, ora mi tocca dire qualcosa di culturale”. E così, uscendo di casa, disse che Dante fu il primo intellettuale della destra italiana. Perbacco, e Petrarca era un marxista-leninista? Leopardi, un 5 Stelle? Qualche volta l’animo delicato di Sangiuliano si lascia andare a nostalgie per i bei tempi trascorsi a Londra, dove la sera, racconta, passeggiava a Times Square, la nota piazza di New York. Va be’, Londra-New York sono 6000 km, ma non facciamo i pignoli. Chiamato a far parte della giuria del premio Strega, dopo aver votato disse: “Sono tutti libri che fanno riflettere. Proverò a leggerli”. Io avrei detto: “Ma no, ministro non si sforzi”. Invece la conduttrice gli fa: “Ah, allora lei ha solo guardato le figure?”. Insomma, siamo di fronte a uno dei prototipi umani della nuova egemonia subculturale, inculturale, aculturale o come la si voglia chiamare. Questa è gente che sotto la “dittatura comunista” ha fatto il cavolo che gli pareva, ha vissuto di politica (vedasi Meloni), ha scalato posti di potere (Sangiuliano è stato direttore del Tg2), ha incassato lauti stipendi e ora si atteggia a vittima d’una dittatura. Che gente, ragazzi. Buttiamoli fuori o faranno danni ancora più gravi.

Inviate le vostre lettere a: La Notizia – 00195 Roma, via Costantino Morin 34 redazione@lanotiziagiornale.it