Attese bocce ferme domani per l’ultima riunione del board della Bce prima dell’uscita di Mario Draghi, l’1 novembre. Dopo il nuovo maxipacchetto di misure straordinarie di politica monetaria annunciato lo scorso 12 settembre, non dovrebbe esserci alcuna novità sui tassi, ma al massimo qualche chiarimento sui malumori di alcune banche centrali, a cominciare da quella olandese, per la nuova edizione del quantitative easing. Malumori che non mirano a mettere in difficoltà Draghi quanto a dare un segnale per Christine Lagarde, che giunge alla Bce forte dell’esperienza come direttore del Fondo Monetario Internazionale ma digiuna di politica monetaria. Le previsioni sono dunque che venga confermato in blocco il quadro delle decisioni di un mese fa: taglio dei tassi di deposito di 10 punti a -0,5%, ripresa degli acquisti netti per 20 miliardi di euro al mese a partire da novembre, introduzione di un sistema a due livelli per la remunerazione delle riserve.
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