Dopo i Casamonica arriva la famiglia Riina. Il figlio di Totò ù’ curtu nel salotto di Porta a Porta a promuovere il suo libro. E Bruno Vespa finisce di nuovo nella bufera. Duro attacco della Bindi: “Negazionismo della mafia”

Dopo i Casamonica arriva la famiglia Riina. Il figlio di Totò ù' curtu nel salotto di Porta a Porta a promuovere il libro. Nuova bufera per Vespa

Dopo i Casamonica nel salotto di Porta a Porta arriva anche la famiglia Riina. Nella puntata di stasera infatti è prevista l’intervista al figlio del super boss di Cosa Nostra che ha scritto un libro. Così stasera il figlio di Riina, 38 anni, e un passato non certo immacolato, promuoverà il suo Riina family life in televisione.

Una puntata che sta facendo molto discutere con l’indignazione che sale sempre di più. “La Rai Servizio Pubblico non può diventare il salotto di famiglie criminali”, attaccano in una nota congiunta i vertici di Fnsi e Usigrai. “Chi strumentalmente vuole invocare presunte volontà censorie, ci dica perché non si dedica almeno lo stesso spazio alle giornaliste e ai giornalisti minacciati, o addirittura sotto scorta, a causa proprio di quelle famiglie. , Piuttosto che al libro del figlio di Riina noi avremmo preferito una puntata dedicata a ‘Io non taccio’, scritto da 8 colleghe e colleghi minacciati. I vertici Rai intervengano”.

Un’intervista che Maria Falcone, sorella del giudice ucciso dalla Mafia, già nella giornata di ieri l’aveva definita “indegna”. Attacca anche il segretario della commissione di Vigilianza Rai, Michele Anzaldi: “In 20 anni di Porta a Porta Vespa non si e’ mai occupato del delitto Mattarella e non ha mai invitato in studio il fratello, oggi presidente della Repubblica. Adesso invita il figlio del carnefice. E’ questo il nuovo servizio pubblico?”. Duro il commento della presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi: “Mi auguro che in Rai ci sia un ripensamento. Ma se questa sera andrà in onda l’intervista al figlio di Totò Riina, avremo la conferma che ‘Porta a Porta’ si presta ad essere il salotto del negazionismo della mafia e chiederò all’ufficio di Presidenza di convocare in commissione la presidente e il direttore generale della Rai”.