Dossieraggio, le destre insistono ad infangare De Raho

Maggioranza e Iv insistono nel chiedere di escludere l'ex pm De Raho dall'audizione sul caso dossieraggio. Insorge il M5S: “Grottesco”.

Dossieraggio, le destre insistono ad infangare De Raho

Davanti al disastro elettorale che si è consumato in Sardegna e con il timore di una nuova sconfitta in Abruzzo, il centrodestra non aspettava altro che una polemica politica da cavalcare così da strappare consensi elettorali. Così l’inchiesta sul presunto dossieraggio ai danni di politici, imprenditori e star dello sport, – malgrado di dossier non ci sia traccia tanto che la procura di Perugia ha escluso questa ipotesi di reato – è diventata la carta perfetta per andare all’attacco del Movimento 5 Stelle, come avviene ormai da giorni, con la surreale richiesta di escludere il deputato ed ex procuratore Antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho (nella foto), dalle sedute di oggi e domani della Commissione Antimafia.

Maggioranza e Iv insistono nel chiedere di escludere l’ex pm De Raho dall’audizione sul caso dossieraggio. Insorge il M5S: “Grottesco”

Una due giorni fondamentale perché verranno ascoltati il procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, e il giorno dopo il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, per riferire sul caso degli oltre 800 accessi non autorizzati, avvenuti tra il 2019 e il 2023, alla banca dati della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo (Dna) e che, secondo quanto sta emergendo dalle inchieste, verrebbero attribuiti al tenente della Guardia di finanza, Pasquale Striano, e al pubblico ministero, Antonio Laudati. Audizioni che sono state chieste dagli stessi Melillo e Cantone, nonché dal Consiglio superiore della magistratura e dal Copasir, per via “dell’urgenza” e della gravità che il caso impone.

Insomma un caso giudiziario inquietante, motivo per il quale la riunione della commissione appare più che mai necessaria, a cui per i parlamentari di maggioranza non dovrebbe prendere parte Cafiero De Raho in quanto, all’epoca dei fatti finiti al centro dell’inchiesta, era a capo della Dna mentre ora fa parte di M5S e ricopre l’incarico di vicepresidente della commissione Antimafia. A chiederlo è stato il senatore forzista Maurizio Gasparri secondo cui “la posizione di De Raho, già procuratore nazionale Antimafia, anche in epoche in cui ci potrebbero essere stati episodi da chiarire, e ora vicepresidente della commissione Antimafia, appare incompatibile”. Questo perché, aggiunge il parlamentare azzurro, “siamo di fronte a un conflitto di interessi enorme”.

L’indagine riguarda accessi abusivi al sistema informatico del Dna avvenuti verosimilmente all’insaputa dell’allora vertice dell’Antimafia

Quale possa essere, però, non è chiaro. L’indagine, infatti, fa riferimento a possibili accessi abusivi al sistema informatico che, verosimilmente, devono essere avvenuti all’insaputa dell’allora vertice dell’Antimafia. Senza contare che l’attività di spionaggio non ha riguardato soltanto la Lega, con Matteo Salvini che parla di complotto contro il centrodestra e preannuncia che denuncerà tutti i livelli di questo scandalo, ma ha coinvolto trasversalmente tutti. Infatti stando a quanto trapela gli accessi hanno riguardato – tra i tanti – i ministri Guido Crosetto, Francesco Lollobrigida e Adolfo Urso, la deputata Marta Fascina, il senatore Matteo Renzi come anche il leader M5S Giuseppe Conte e la sua compagnia Olivia Palladino.

Eppure tutto ciò sembra interessare poco o niente alla maggioranza come anche a Italia Viva che si lanciano all’attacco dell’ex capo della Dna. Come affermato a Libero dalla senatrice renziana Raffaella Paita, componente della Commissione Antimafia, “quello che è successo te lo aspetteresti in una democratura sudamericana” e Cafiero De Raho essendo “stato anche presidente della Dna” sarebbe incompatibile. Per questo chiede “In che campo vuole stare? Quello dell’ex capo della Dna? Quello del parlamentare grillino? Io penso che debba rispondere in commissione Antimafia, ma come audito, non come commissario”.

Scarpinato chiede che nessuno sfrutti questa vicenda per “infangare persone o istituzioni”

Di tutt’altro avviso i pentastellati con il senatore ed ex magistrato Roberto Scarpinato che chiede che “nessuno sfrutti questa vicenda per tentare di infangare persone o istituzioni” e la vicepresidente M5S alla Camera Vittoria Baldino che parla di un’evidente “operazione di vittimismo dei partiti di governo” che “è a dir poco grottesca. Non hanno la minima idea di come guidare il Paese e si aggrappano a qualsiasi cosa pur di spostare l’attenzione da se stessi al nemico del giorno”. Secondo Baldino “l’inchiesta è molto seria (…) ma parlare di dossieraggio mirato contro il centrodestra fa sorridere, visto che vengono colpiti anche Conte e la sua compagna. Forse ci è sfuggita l’adesione alla maggioranza di Cristiano Ronaldo, Fedez, Allegri, Totti e Andrea Agnelli”.

Poi aggiunge che in merito “alle volgari insinuazioni mosse contro Cafiero De Raho dalla maggioranza e dalla stampella Iv, queste azioni qualificano il decadimento della politica, piena di personaggi spregiudicati, che non si fanno scrupoli ad addossare inesistenti responsabilità all’avversario politico, in una costante operazione di delegittimazione, inscenata utilizzando il fenomenale megafono proprio di una forza di governo”.