Doveva correre alle Europee da solo. E invece Renzi invoca la Bonino

L'ex premier Matteo Renzi brucia sul tempo Calenda e si accomoda nell'ammucchiata dei partitini.

Doveva correre alle Europee da solo. E invece Renzi invoca la Bonino

È il caso di prendere i popcorn. Perché lo spettacolo che i leader dei cespuglietti di centro, e dintorni, promettono di dare in questi giorni, in vista delle elezioni di giugno, li merita tutti. A partire dai due ex soci alla guida di Azione e Italia viva, ovvero Carlo Calenda e Matteo Renzi. Chiudendo la conferenza programmatica del partito a Milano, il 23 marzo, Renzi ha dichiarato quanto segue: “Se dovessimo andare da soli, partendo da un risultato del 3/3,5%, immaginiamo il 3% per essere polemici con noi stessi, per avere la percentuale che fa la differenza”, cioè la soglia di sbarramento del 4%, “ci servono 250mila voti. Li fai con il tam tam di persone che raggiungi agevolmente se ci credi”.

L’ex premier Matteo Renzi brucia sul tempo Calenda e si accomoda nell’ammucchiata dei partitini

E ancora: “Non lo so nemmeno io se corriamo con gli Stati Uniti d’Europa o con Europa al centro. Dipende da ciascuno di noi – ha concluso -. Lo vedremo, ma non mi preoccupa”. Altro che tam tam e altro che non preoccupato. Renzi non ha mai avuto nessuna intenzione di correre da solo, per non rischiare, e ha sempre tramato per unirsi ai cespuglietti. L’occasione per farlo è il treno messo insieme da Più Europa di Emma Bonino e Riccardo Magi, ovvero quella lista di scopo per le prossime Europee battezzata, in maniera non particolarmente originale, come “Stati Uniti d’Europa”. E l’accordo fra Più Europa e Italia viva è vicino.

Oggi l’incontro per l’intesa tra i cespugli a rischio quorum

Oggi ci sarà l’incontro decisivo fra i leader. Oltre a Più Europa e a Iv, ci sono dentro anche Libdem, Radicali, Psi, Volt. Il nome “Stati Uniti d’Europa” è lo stesso dell’iniziativa organizzata a Roma a fine febbraio da Più Europa per lanciare la lista di scopo. Ma il bello deve ancora venire. Vale a dire che anche questa volta c’è un Renzi che tenta di fregare un Calenda. Il leader di Azione infatti non ha mai chiuso all’ipotesi di allearsi con Più Europa ma vede come ostacolo insormontabile la presenza di Renzi.

“Noi siamo molto aperti ad accogliere altre formazioni che si riconoscono nel liberalismo, nel repubblicanesimo. A +Europa ho detto più volte che siamo disponibili, ma ci vuole una coerenza. Quello che non possiamo fare è una operazione che include Renzi, Cuffaro, Cesaro. Perché gli italiani dovrebbero votare una accozzaglia che ha tutto dentro?”, ha detto Calenda. A stretto giro la replica di Renzi: “Stiamo lavorando per portare a Bruxelles diversi parlamentari europei che non siano sovranisti o populisti. Persone che credono negli Stati Uniti d’Europa. Persone che fanno politica. Perché serve l’Europa e serve la politica, mai come in questo momento drammatico per il futuro del pianeta. C’è chi pensa ai veti, io penso ai voti”.

Iv, +Europa, Libdem, Radicali, Psi e Volt uniti per evitare il flop

Ma c’è chi in Italia viva non dà credito ai veti calendiani. “Guardate bene questo video, anzi salvatelo. Scommettiamo che Calenda cambierà idea anche questa volta?”, dichiara il dirigente di Iv Luciano Nobili, postando un video di Calenda che ripete: “Non faremo una lista con Iv”. “Alla fine di questa consultazione elettorale noi conteremo i voti, a Calenda resteranno i veti”, dice l’ex ministra del governo Renzi, Maria Elena Boschi.

La lista di scopo ha incassato la benedizione del Partito democratico europeo. “Oggi con convinzione aderiamo alla piattaforma per la lista di scopo per gli Stati Uniti d’Europa proposta da Bonino. Abbiamo sempre considerato questa come la migliore risposta federalista, unitaria e liberale al bisogno di più Europa e come il miglior antidoto all’attacco di sovranisti e nazionalisti alla nostra Unione”, ha detto l’eurodeputato Sandro Gozi, segretario del Partito democratico europeo e membro del ‘team Europe’ che guiderà la campagna elettorale di Renew.