Effetto Draghi in Parlamento. Con il nuovo governo sono schizzate le giravolte. Il numero dei voltagabbana era già alto. Ma ora si accelera. E siamo arrivati a 259

Secondo i dati di OpenPolis da inizio legislatura si contano ben 259 cambi di casacca. Siamo arrivati a 259.

Effetto Draghi in Parlamento. Con il nuovo governo sono schizzate le giravolte. Il numero dei voltagabbana era già alto. Ma ora si accelera. E siamo arrivati a 259

Gli ultimi in ordine di tempo sono stati, tra gli altri, Osvaldo Napoli, Michaela Biancofiore e Marco Rizzone. Tre storie differenti, tre parlamentari differenti che tuttavia oggi si ritrovano compagni di viaggio. In futuro, chissà. Napoli, politico di lungo corso, è stato eletto in Forza Italia, poi è passato nel gruppo Misto, dunque nella corrente di “Cambiamo” e infine, lo scorso 27 maggio, è entrato nel gruppo appena nato di “Coraggio Italia”, la nuova formazione politica ideata da Giovanni Toti e Luigi Brugnaro.

Un percorso grossomodo simile quello della Biancofiore (salvo essere passata direttamente da Silvio Berlusconi al gruppo facente capo al governatore della Liguria). I due ex Azzurri si ritroveranno a lavorare fianco a fianco a Rizzone, il cui percorso è lievemente diverso dato che arriva, dopo un periodo di transizione del gruppo Misto, dal Movimento cinque stelle. E, chissà, forse tra i pentastellati sarebbe anche rimasto se non fosse stato cacciato: qualcuno forse l’ha dimenticato ma Rizzone è il parlamentare che ha intascato l’assegno di 600 euro al mese destinato alle Partite Iva durante l’emergenza Covid e per questo espulso, appunto, dal Movimento.

L’ESERCITO. Non che i tre parlamentari non siano in buona compagnia. Tutt’altro. Secondo gli ultimi dati di OpenPolis da inizio legislatura (formalmente cominciata il 23 marzo 2018) si contano ben 259 cambi di casacca. Considerando tutti i giorni trascorsi da allora ad oggi, tenendo conto anche dei fine settimana, delle feste, delle vacanze e degli interi periodi estivi, parliamo di un cambio di gruppo parlamentare ogni quattro giorni in media. Una valanga, insomma. Che neanche il passaggio dal governo di Giuseppe Conte a quello di Mario Draghi ha in qualche maniera attenuato. Anzi.

Se nel primo periodo la nascita di Italia Viva con la diaspora di Matteo Renzi e sodali dal Pd, col nuovo esecutivo prima la fuoriuscita (o l’espulsione) di diversi pentastellati, da Nicola Morra a Barbara Lezzi, molti dei quali finiti oggi nel gruppo Misto, e poi la nascita del già citato “Coraggio Italia” hanno contribuito e non poco ad aumentare il numero dei cambi di casacca. Basti pensare che tra aprile e maggio 2021 i passaggi da un gruppo a un altro sono stati 31. In pratica, uno ogni 48 ore. E tra di loro non ci sono soltanto ex forzisti, ma anche parlamentari arrivati dal Misto o ex pentastellati. È il caso, ad esempio, di Martina Parisse, emigrata da Toti direttamente dal gruppo Cinque stelle.

PASSAGGI MULTIPLI. In questo quadro tragicomico spiccano qua e là delle curiosità piuttosto interessante. Il gruppo parlamentare maggiormente “vittima” di questi passaggi incontrollati è senza ombra di dubbio il Movimento cinque stelle: da inizio legislatura i “transfughi” sono stati 93. Seguono Forza Italia (37 fuoriusciti) e il Pd (31). Andando sui singoli nomi, il parlamentare con il maggior numero di cambi è il senatore Gianni Marilotti che ha iniziato la legislatura nel Movimento cinque stelle, è poi passato in successione al gruppo Misto, Per le Autonomie, Europeisti, di nuovo gruppo Misto ed è approdato infine al Partito democratico. Tanto per non farsi mancare nulla.

Tra gli altri parlamentari con tre cambi di gruppo spiccano Mariarosaria Rossi, passata da Forza Italia al gruppo misto, poi al gruppo degli Europeisti ed infine con lo scioglimento di quest’ultimo di nuovo al Misto. Percorso simile anche per Gregorio De Falco che però aveva iniziato la legislatura nel Movimento 5 stelle. Finita qui? Certo che no. Nei passaggi multipli non potevano mancano pure i “ripensamenti”. Renata Polverini, per dire, è tornata in Forza Italia dopo essere passata alla componente Centro democratico di Bruno Tabacci durante la crisi del governo Conte. Ancora più paradossale il dietrofront della deputata leghista Tiziana Piccolo: dopo aver lasciato il Carroccio per aderire al gruppo di Toti, il giorno stesso (27 maggio) ha deciso di tornare sui suoi passi. Non si sa mai.