È il turismo a trainare Napoli e l’intera regione

Secondo il presidente di Fipe Confcommercio il boom di spesa si spiega col maggiore ricorso ai risparmi delle famiglie.

È il turismo a trainare Napoli e l’intera regione

Manca il Reddito di cittadinanza rispetto a un anno fa, eppure a Napoli i dati mostrano una crescita delle spese per il Natale e in generale per le festività. Sembra una contraddizione, ma per gli operatori economici non lo è. Secondo Massimo Di Porzio, presidente di Fipe Confcommercio, il boom di spesa si spiega col maggiore ricorso ai risparmi delle famiglie.

In Campania pare che quest’anno si spenda di più per il Natale. Si parla di un giro di affari di un miliardo. Le risulta?
“Il turismo tira, ma le aspettative maggiori sono per Capodanno. C’è un ritorno dei clienti nei negozi tradizionali, anche per le insidie delle vendite on line e i tempi di consegna incerti. Il dato è di un incremento della spesa in regali fino a circa 185 euro pro-capite, con un incremento di circa il dieci per cento rispetto all’anno scorso. Come tipologie, i prodotti enogastronomici si confermano in cima alla lista delle preferenze seguiti da giocattoli, prodotti di bellezza, abbigliamento e libri”.

Nonostante la fine del Reddito di cittadinanza la gente spende di più. C’è chi dice che dipenda dall’aumento dell’occupazione. Possibile?
“Ma per favore…! L’incremento di spesa andrà ad intaccare i risparmi, messi da parte con tanta fatica. Sull’occupazione, comunque, va registrato un incremento, in linea con la tendenza nazionale, soprattutto nei settore turistico, che traina tutta l’economia campana”.

Questo Natale più “ricco” potrebbe essere una conseguenza del turismo di massa nella nostra città? All’Immacolata ci sono state punte di 200mila presenze…
“Non credo che le due cose siano collegate. Il maggiore flusso turistico è atteso per il fine anno, come dicevo prima, e in ogni caso non dimentichiamo che abbiamo subito due anni di pandemia con perdite ingenti per tutti i settori. Quindi c’è tanto da recuperare. Io credo che il turismo di massa sia un fenomeno passeggero, che sarebbe bene sostituire con un turismo dell’arte, della scoperta del territorio e delle sue bellezze, con alcuni accorgimenti nelle politiche dell’incoming e nel marketing di promozione del territorio campano”.

A proposito di turismo: quali sono le criticità su cui chiedete di intervenire a Comune e Regione?
“Le criticità sono sempre le stesse: trasporti e decoro urbano, oltre a delocalizzazione degli eventi (ma questa è una tematica molto legata ai trasporti). E ancora: programmazione strategica e vivibilità delle città (con tematiche relative alla pedonalizzazione di tutte le aree centrali) e sostenibilità, nel senso di migliorare la qualità della vita dei residenti: dove vive bene un residente, vive bene un turista”

Che si aspetta per l’economia di Napoli e Campania l’anno prossimo?
“Sono abituato a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno. Le stime di crescita del Pil regionale sono positive, ma i valori medi nascondono sempre delle zone d’ombra. Il turismo e la valorizzazione dei prodotti tipici e dell’artigianato sono la maggiore risorsa e ricchezza della Campania, e quindi bisogna sempre più lavorare ed investire sul miglioramento dei servizi di accoglienza. Però bisogna anche sostenere ed aiutare quei settori che sono in grande difficoltà, e investire soprattutto sulle periferie, spesso abbandonate”.