Il giornalista Sigfrido Ranucci, vittima di un attentato il 16 ottobre scorso, è in “forte pericolo”, tanto che ieri il Viminale ha deciso di aumentare il livello della sua sicurezza. La sua scorta, infatti, è stata rafforzata su richiesta della presidente della commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, dopo l’audizione del conduttore in commissione del 5 novembre scorso. Il livello di sicurezza è passato così dal quarto al secondo. Sotto casa di Ranucci ci saranno non più due, ma quattro agenti di scorta e il conduttore avrà un’auto blindata in più.
Al Copasir l’audizione secretata di Ranucci
Intanto la presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, ha fatto sapere di aver ricevuto negli scorsi giorni “la richiesta del Copasir di acquisire la parte secretata del resoconto dell’audizione di Ranucci svolta in Vigilanza Rai lo scorso 5 novembre”. “Per questo ho convocato l’ufficio di presidenza per mercoledì 3 dicembre alle 8.30”, ha aggiunto, “così da esaminare la richiesta e sottoporla al voto dei gruppi. A seguire, la commissione si riunirà per il voto sulla nomina del presidente Rai”. Il riferimento è a quella parte di audizione che il giornalista stesso aveva chiesto di secretare.
Il passaggio riguardava la risposta data a senatore M5s Roberto Scarpinato, il quale aveva domandato: “Lei ha dichiarato di essere stato pedinato su richiesta sottosegretario Giovanbattista Fazzolari. Ci può raccontare meglio questo episodio?”. Dopo l’audizione, Fazzolari aveva annunciato che avrebbe adito “le vie legali contro le menzogne volontariamente diffuse da Ranucci sul mio conto”.
L’attacco di Nordio a Scarpinato
Sulla vicenda era intervenuto anche il ministro Carlo Nordio, durante un question time alla Camera. In quell’occasione il Guardasigilli se l’era presa con Scarpinato, dicendosi sorpreso per “le fantasiose ricostruzioni che ho appreso dai giornali”. “Evidentemente chi ha fatto queste illazioni insinuando un possibile collegamento tra l’attentato e il governo lo ha fatto senza alcun elemento costruttivo”, aveva aggiunto. Per concludere chiedendo polemicamente “se il senatore Scarpinato che ha fatto queste considerazioni abbia delle fonti diverse e delle fonti privilegiate di conoscenza. Perché se così fosse si concreterebbe un’evidente violazione del segreto istruttorio”.