E’ la stampa bellezza!

di Mario Gerevini per il Corriere della Sera

Sito web del Fatto Quotidiano. Scorriamo le notizie con un occhio alla spalla destra (del sito). A un certo punto compare il banner pubblicitario di facile.it . Che cos’è? Clicchiamo, entriamo e leggiamo: «È il sito di comparazione numero uno in Italia», mette a confronto il prezzo di vari prodotti (ad esempio polizze assicurative) che incidono sulle spese di casa e sulla finanza personale.

Nulla di strano se non fosse per un particolare tutt’altro che trascurabile tenuto conto del «luogo», cioè il sito del Fatto , da sempre nemico giurato (corrisposto) di Berlusconi. Facile.it spa è una società milanese e uno dei tre azionisti che complessivamente controllano il 66% del capitale è la Holding Italiana Quattordicesima, ovvero la cassaforte dei tre figli di Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Gli altri soci più importanti utilizzano finanziarie in paradisi fiscali dietro le quali vi sarebbero anche dirigenti della Chiesi Farmaceutici, il gruppo cha fa capo alla famiglia della moglie di Calisto Tanzi.

Per Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi il 20% del broker assicurativo online è una piccola diversificazione da pochi milioni di euro (6,3 in bilancio), nulla a confronto con la partecipazione ben più pesante nell’impero del papà: il 21% di Fininvest. Da lì storicamente vengono i soldi, sotto forma di dividendi. Il resto sono briciole digitali e web con scarsi risultati per adesso.

Comunque i Berlusconi sono soci di un certo peso in Facile.it (21 milioni di fatturato e 3 di perdita nel 2012), al di là delle percentuali. E l’azienda, che ha avviato una massiccia campagna pubblicitaria su vari mezzi, è una presenza quasi fissa anche sul terreno del «nemico», magari a fianco di titoloni sul «Caimano» o sul «Pregiudicato di Arcore».

Chissà se i tre fratelli, che non hanno la gestione diretta, ne sono al corrente. È la logica degli affari che del resto non fa una grinza. Da una parte il broker partecipato dai giovani Berlusconi ritiene il sito del Fatto un buon veicolo di promozione, dall’altra quelli del Fatto sono ovviamente ben felici di raccogliere pubblicità.

«ilFattoQuotidiano.it non riceve alcun finanziamento pubblico – scrivono -, un modo per sostenerci è comprare degli spazi pubblicitari sul nostro sito». Ecco, messa così («un modo per sostenerci») potrebbe riuscire indigesta a chi di cognome fa Berlusconi. Ma sotto il Biscione lo sanno tutti, da sempre: réclame non olet.