Ecco il branco di Lupi. Al ministero solo ciellini. Alle Infrastrutture tanti fedelissimi di Comunione e Liberazione

Se proprio non si balla, perlomeno si lavora con Lupi. Già, perché per il ministro dei Trasporti non c’è solo il figlio – al quale parrebbe, secondo l’inchiesta della Procura di Firenze, che sarebbero stati assicurati favori e regali in cambio di appalti – ma anche amici, parenti, collaboratori. Specie, poi, se vicini a Comunione e Liberazione di cui, com’è noto, Maurizio Lupi è uno dei volti più noti.

MINISTERO CL
Alla sede del ministero, infatti, siedono tanti uomini dal passato (e presente) ciellino. Fino a poco tempo fa, per dire, a capo della segreteria particolare di Lupi ritrovavamo Emmanuele Forlani che per anni è stato segretario generale della Fondazione per la Sussidiarietà (la fondazione del ciellino Giorgio Vittadini), oltre che responsabile dell’ufficio studi della Compagnia delle Opere, il braccio economico proprio del movimento fondato da don Giussani. Dall’ottobre 2014, però, Lupi ha pensato bene di sostituire Forlani. Al suo posto troviamo oggi Luca Novara, anche lui molto vicino al mondo di Comunione e Liberazione, essendo stato per anni tra i relatori del consueto appuntamento del Meeting di Rimini. Non solo: sfogliando nel passato di Lupi scopriamo che nel 2000, anno in cui il giovane Maurizio era semplice assessore al comune di Milano per lo Sviluppo del Territorio, a coordinare l’ufficio dell’allora assessore, era proprio lui, Luca Novara. Un bel salto in avanti se si pensa che oggi l’attuale capo della segreteria porta a casa uno stipendio da quasi 110 mila euro. Ma non finisce qui. Lupi, infatti, per svolgere la sua attività ministeriale può contare anche su un “consigliere per gli affari regionali”. Parliamo di Nicola Bonaduce, per tre anni (dal 1999 al 2001) anche lui all’interno della Compagnia delle Opere, con un incarico di prim’ordine (“direttore con delega alle Relazioni Istituzionali e allo sviluppo delle sedi territoriali in Italia e all’estero”), prima di entrare nell’entourage di Lupi e non uscirne più: dal 2001 al 2008 segretario del capogruppo FI-PdL della Commissione lavori pubblici e ambiente della Camera dei Deputati (appunto Lupi), dal 2008 capo della segreteria del vicepresidente della Camera (sempre Lupi). E oggi, come detto, consigliere al ministero dei Trasporti.

CHE CASOTTO!
Anche la comunicazione però è importante. E allora per l’ufficio stampa Maurizio Lupi ha pensato bene di portarsi dietro un altro suo fedelissimo. Parliamo di Ubaldo Casotto (per lui uno stipendio annuo da 94 mila euro). Nel suo curriculum si annoverano esperienze di tutto rispetto: caporedattore del settimanale “Vita”, caporedattore de “Il Foglio” e, infine, vicedirettore de “Il Riformista”. E proprio all’indomani della chiusura dell’ex giornale di Antonio Polito, di Casotto si ricorda proprio Lupi. Una casualità? Probabilmente no, dato che Casotto ha lavorato, in passato, anche per “Il Corriere delle Opere”, il giornale – manco a dirlo – della Compagnia delle Opere.

SPAZIO ALL’EX DEPUTATO
Ma nel cuore (e nel ministero) di Lupi non trovano spazio solo ciellini, ma anche compagni di partito trombati. È il caso di Marcello Di Caterina, ex parlamentare Pdl. Di Caterina si era ricandidato alle scorse politiche ma non è stato rieletto. Si è potuto, però, subito riprendere con l’incarico di segretario particolare del ministro. E uno stipendio da 70 mila euro.

TROMBATI PER LE AUTORITÀ PORTUALI
Non solo Marcello Di Caterina. Sono tanti gli ex deputati e senatori che, trombati o non ricandidatisi, hanno trovato spazio in questa o quella autorità per diretta intercessione di Maurizio Lupi. Partiamo da Mario Valducci. Nel ’94 è uno dei soci fondatori di Forza Italia ed entra in Parlamento dove viene eletto per cinque legislature, fino al marzo 2013, come deputato. Oggi, per nomina diretta di Lupi, ha trovato posto come consigliere nell’Autorità di Regolazione dei Trasporti. Ma non è l’unico. Tanti altri ex parlamentari Pdl sono stati piazzati da Lupi in varie autorità portuali: da Fedele Sanciu (ex presidente della provincia di Olbia, ex consigliere regionale, ex senatore non rieletto nell’attuale legislatura) a Olbia a Piergiorgio Massidda (ex parlamentare per quattro legislature) a Cagliari. Senza dimenticare Riccardo Villari che solo per un soffio non è diventato presidente dell’autorità portuale di Napoli. Esattamente come invece avrebbe voluto, manco a dirlo, Maurizio Lupi.

Twitter: @CarmineGazzanni