Editoria in agonia, urge un piano Marshall per i libri. Il conto dell’epidemia: crollo del fatturato e 11mila biblioteche chiuse

Ripartire dai libri con un piano straordinario, a sostegno del settore, per superare “la più grave crisi attraversata dal libro dal Dopoguerra”. È la richiesta della filiera del libro al governo in un appello dall’Associazione italiana biblioteche, dall’Associazione italiana editori e dall’Associazioni librai italiani che sollecitano “interventi immediati a sostegno di imprese, specie le più piccole, di biblioteche, di lavoratori, autori e traduttori e per risolvere la crisi di liquidità che attraversa l’intera filiera”.

Interventi che prevedano “fondi alle biblioteche di pubblica lettura per un piano straordinario di acquisti di libri” e “strumenti analoghi al bonus cultura”, oltre a interventi per promuovere la lettura con risorse finalmente all’altezza. Questo significa “stabilizzare il sostegno alla domanda oltre l’emergenza, prevedere una detrazione fiscale sull’acquisto dei libri, rafforzare il sistema bibliotecario del paese, promuovere l’innovazione e completare la transizione verso un’editoria libraria interamente verde e inclusiva”.

La situazione del comparto, ricordano le associazioni, è drammatica: “Sono state chiuse le librerie, e molte ancora lo sono, con perdite solo a marzo di 25milioni di ricavi; sono chiuse scuole e università, luoghi di scambi culturali per elezione. Sono chiuse le biblioteche: quasi 600 biblioteche di pubblica lettura si sono mobilitate in collaborazione con autori ed editori per non interrompere il loro legame con i propri piccoli lettori, ma è una goccia rispetto alle 11.608 biblioteche chiuse”.