L'Editoriale

Armiamoci e partite

In lieve ritardo, ma con passo spedito, pure Crosetto, con elmetto e moschetto d’ordinanza, passa in rassegna le truppe che verranno.

Armiamoci e partite

Germania e Francia serrano i ranghi, l’Italia si aggrega dalle retrovie. Se a Berlino hanno già deciso di rispedire la temutissima cartolina verde tutti i ragazzi di sesso maschile di 18 anni per la visita militare obbligatoria, per ora il governo Merz giura di puntare solo sulla leva volontaria.

A Parigi le nouvel Napoleon Macron annuncia, lancia in resta, l’istituzione di un servizio nazionale di dieci mesi a partire dall’estate 2026, con l’obiettivo di arruolare 10mila francesi nel 2030 e 50mila all’anno dal 2035. Pure lui, ovviamente, rassicura: solo volontari. In lieve ritardo, ma con passo spedito, pure Crosetto, con elmetto e moschetto d’ordinanza, passa in rassegna le truppe che verranno. Reintrodurre pure in Italia un nuovo servizio militare? “Se lo deciderà il Parlamento sì. Io penso di proporre, prima in Consiglio dei ministri e poi in Parlamento, una bozza di disegno di legge da discutere che garantisca la difesa del Paese nei prossimi anni e che non parlerà soltanto di numero di militari ma proprio di organizzazione e di regole”. Per la legge non scritta del non c’è due senza tre, pure lui rassicura sulla base volontaria di qualunque eventuale servizio militare. Ci sarà da fidarsi? Si vedrà.

Intanto l’Europa lavora, senza indugio alcuno, al sabotaggio del piano di Trump per la pace in Ucraina. Ieri la bocciatura è arrivata con una risoluzione del Parlamento Ue che ha bollato l’iniziativa Usa come “dannosa ai fini di una pace duratura” sentenziando che “nessun territorio occupato sarà mai riconosciuto come russo”. Dalla Germania alla Francia all’Italia l’ordine è chiaro. Armiamoci e partite. Che bel futuro per i nostri figli!