L'Editoriale

La balla degli italiani fannulloni

Ogni estate ha il suo tormentone, ma quest’anno, dobbiamo accontentarci di questo ritornello: "non ci sono lavoratori stagionali perché col Reddito di cittadinanza i giovani non vogliono più darsi da fare".

La balla degli italiani fannulloni

Ogni estate ha il suo tormentone musicale, ma quest’anno, con le discoteche ancora chiuse dobbiamo accontentarci di questo ritornello: “non ci sono lavoratori stagionali perché col Reddito di cittadinanza i giovani non vogliono più darsi da fare”. Su giornali e tv è questa la hit del momento, anche se c’è puzza di un mezzo plagio, in quanto è da anni – ben prima che nascesse il sussidio dei Cinque Stelle – che sentiamo la stessa manfrina su eserciti di bagnini, camerieri, raccoglitori di frutta e verdura che non si riescono a trovare.

Dunque il Reddito di cittadinanza non c’entra, e il problema – quando esiste davvero – ha cause che i sedicenti imprenditori a corto di mano d’opera non hanno la faccia di svelare. A mancare all’appello sono le figure dotate di esperienza e formazione professionale, perché negli hotel o al ristorante non servono giovanotti che non sanno cosa fare. Ciò nonostante, chi cerca questi impiegati vuol pagarli con due soldi, offrendo anche contratti nazionali ma con livelli più bassi rispetto alle mansioni e alle condizioni di lavoro svolte sul serio.

A quanto si sente, però, non c’è personale nemmeno per spostare in spiaggia gli ombrelloni, attività che non richiede particolari abilità, se non quella di farsi un mazzo per ore con un caldo da schiattare. Per questi “lavoretti” sempre gli stessi imprenditori, quando va bene offrono poche centinaia di euro in nero, stupendosi che ragazzi evidentemente in condizioni di bisogno preferiscano rifiutare. La colpa è del Reddito di cittadinanza – utilizzano come facile spiegazione – ma in realtà si tratta solo di persone che hanno la dignità di non farsi sfruttare. D’altra parte è ampiamente dimostrato che lì dove aziende serie offrano condizioni eque e regolari, c’è la fila per entrare.

Dunque quelli che continuano a raccontare la balla degli sfaticati sul divano è meglio che cambino musica. E se proprio non vogliono ammettere che gli è andata male come negrieri almeno riconoscano che attaccano il Reddito di cittadinanza solo per farla pagare a chi ha messo in testa a tanti italiani che di fronte a certi farabutti non si deve più subire.