L'Editoriale

Bombardata perfino la logica

Bombardata perfino la logica

Alla fine, sotto la regia di Donald Trump, perfino il Summit della Nato si è ridotto ad una transazione commerciale. Non è un caso se ieri, appena chiuso l’accordo sul 5% del Pil in spese militari il presidente Usa si sia scagliato, con il suo solito aplomb, contro il governo di Madrid, reo a suo dire di essersi sfilato dall’impegno capestro ingoiato dal resto dei Paesi dell’Alleanza atlantica, Italia compresa.

“È terribile quello che ha fatto la Spagna. Penso che sia l’unico Paese che non pagherà l’intero importo. Vogliono rimanere al 2%”, ha detto il tycoon agitando la clava dei dazi contro il partner inadempiente. “Sapete, che faremo? Negozieremo con la Spagna un accordo commerciale, faremo pagare loro il doppio. E sono davvero serio al riguardo. Faremo in modo che la Spagna paghi”. In un modo o nell’altro.

Pazienza se le ragioni di questo riarmo, che nel caso del nostro Paese potrebbe arrivare a costare a regime fino a circa 100 miliardi l’anno con tutto ciò che ne conseguirà in termini di tagli al welfare e alla sanità (per non parlare del debito scaricato sulle future generazioni), restino ancora un mistero. Almeno che non si voglia credere sul serio all’imminente invasione dell’Europa da parte della Russia. Il Paese per estensione più grande del mondo con meno di 150 milioni di abitanti, risorse naturali smisurate e un serio problema demografico che di tutto ha bisogno fuorché ampliare il proprio territorio.

Ma se non bastasse la logica, a smentire le teorie belliciste del partito unico della guerra, plasticamente rappresentato del vertice Nato guidato da Rutte, a sua volta telecomandato da Trump, ci sono anche i numeri. Quelli forniti da Carlo Cottarelli che, smontando lo studio dell’International institute for strategic studios su cui si fonda il piano di riarmo da 800 miliardi di Ursula Bomb der Leyen, dimostrano come nel 2024 la spesa militare europea era già superiore del 58% rispetto a quella della Russia (730 miliardi di dollari contro 462). E considerato che per mettere a terra il piano Bomb der Leyen e arrivare al 5% del Pil in investimenti per la difesa ci vorranno anni, non ci resta che sperare che la Russia non ci attacchi prima.