L'Editoriale

Che ci racconta, signora Meloni?

Che ci racconta, signora Meloni?

L’Italia è ultima in Europa per la crescita del Pil, annuncia Bruxelles. Nessuna meraviglia. Per sapere le cose, basta ascoltare ciò che dice la Meloni e tradurlo nel contrario. Nel 2024 diceva: “L’Italia è la locomotiva d’Europa” e poi si seppe che eravamo l’ultima ruota del carro (crescita 0,6% contro una media di 0,8%).

Qualche giorno fa ha detto: “Tutti i dati economici sono positivi, sfido chiunque a dimostrare il contrario”, mentre l’Istat aveva appena certificato la crescita zero per il secondo mese consecutivo. Ed eccoci, è ufficiale: siamo la Cenerentola d’Europa, la sorella povera, mentre la cugina Spagna cresce +2,9% e l’Ue +1,5%. I 209 miliardi del Pnrr, che dovevano portarci fuori dallo “zero virgola”, buttati al vento dall’insipienza del governo. Siamo una nazione in declino economico, morale e civile. Lo abbiamo scritto tante volte: cosa ci si può aspettare da un governo che lavora per favorire le caste e i privilegiati; che programma condoni e rottamazioni come non ci fosse un domani; che abbandona le classi sociali in difficoltà; che nutre un visibile disprezzo per i poveri; che costringe i giovani laureati (mai tanti come negli ultimi due anni) a fuggire all’estero per trovare un lavoro.

Un governo che si piega turpemente a qualunque diktat trumpiano, che elargisce miliardi all’Ucraina i cui rivoli finiscono nelle case dei ladroni con bidet d’oro massiccio, e nel contempo nega pochi milioni alla sanità e al welfare degli italiani (le pensioni sociali avranno nel 2026 un aumento scandaloso di 8,44 euro lordi al mese). E soprattutto un governo che permette una pazzesca decrescita del potere d’acquisto dei salari, un –8,1% che rappresenta la maggiore perdita tra tutti i Paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo. Il 30% di coloro che mangiano alle mense della Caritas non sono disoccupati bensì lavoratori con uno stipendio il cui potere d’acquisto si è così inabissato che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena, né per sé stessi né per i figli.

Alla fine, signora Meloni, forse all’Istituto alberghiero non lo insegnavano, ma i bilanci dell’economia sono matematica, non sono le favole di Biancaneve che lei racconta a folle di giornalisti silenziati e narcotizzati, chiamati a fare da palo alla sua inadeguatissima guida del Paese. Ora ci siamo, il disastro è alle porte. Cosa ci racconterà di bello oggi, signora Meloni?