Ricordate il Reddito di Cittadinanza? La misura di contrasto alla povertà targata 5 Stelle dipinta dalle destre come la madre di tutte le truffe, prima di prendere di mira il Superbonus che in campagna elettorale promettevano di prorogare? Si è scoperto che, oltre ad aver salvato in quasi cinque anni di vita 3,3 milioni di italiani dall’indigenza e un altro milione dalla povertà assoluta, stando ai dati della Guardia di Finanza, i furbetti del Reddito segnalati alla magistratura sono stati in tutto 62.215, per un totale di circa 665 milioni di euro percepiti indebitamente. In pratica, il grande scandalo denunciato dalle destre per attaccare prima e giustificare poi la revoca della misura, si è sgonfiato, come spesso capita a questa maggioranza di governo, di fronte alla testardaggine dei numeri. Tra errori e tentate truffe, le irregolarità hanno riguardato appena l’1,8% della platea dei beneficiari e l’1,9% dei 34,5 miliardi stanziati per finanziare l’assegno di cittadinanza. Cose che capitano quando, da tre anni a questa parte, si pratica la solita tecnica: ribaltare la realtà negandola o travisarla citando solo la parte che conviene. Così per sbandierare la crescita dell’occupazione, si omette che ad aumentare sono soprattutto i contratti precari. Ieri alla Camera, la ministra Calderone ne ha dato l’ennesimo esempio. Ai 5 Stelle che le chiedevano i dati delle frodi sull’Assegno di inclusione (che ha rimpiazzato il Reddito di Cittadinanza), la risposta è stata tra la scena muta e un “come se fosse antani”. Con scappellamento rigorosamente a destra. Il conte Mascetti docet.
L'Editoriale
Come se fosse antani