L'Editoriale

Conte a Cortina, una polemica da straccioni

Non avendo argomenti più seri gli avversari attaccano Conte sulle vacanze a Cortina. Per destre e renziani i 5S non possono uscire da Coccia di morto.

Conte a Cortina, una polemica da straccioni

Aggrapparsi a tutto, pur di far vedere di esistere. È la strada obbligata quando non si hanno idee, o quelle che si posseggono sono per lo più indigeste all’universo mondo. Così è nata la levata di scudi contro la scandalosa vacanza di Giuseppe Conte a Cortina, patria delle vacanze cult da cinepanettone, dove Renzi e Santanchè possono fare lo struscio sul corso o la spola tra una cena e l’altra, ma il leader dei Cinque Stelle no.

Non avendo argomenti più seri gli avversari attaccano Conte sulle vacanze a Cortina. Per destre e renziani i 5 Stelle non possono uscire da Coccia di morto

Ora non è noto se la compagna di Conte e lo stesso ex premier frequentino questa località sciistica ben da prima del cantore del Rinascimento arabo, o da quando la ministra Santanchè si chiamava Garnero e non col cognome di un ex marito, ma la polemica scatenata solo perché il Movimento difende i poveri, e quindi non deve fare le vacanze più lontano di Coccia di morto, dice tutto su quanto sia a corto di argomenti la propaganda contro i 5S.

Una strategia tutt’altro che nuova, e che svela la miseria intellettuale di chi si attacca a certe sciocchezze: dai renziani ai giornali di destra e di sinistra, fino agli immancabili haters sui social network. I poveretti – questi per davvero – non sanno che i veri ricchi, cioè molte delle famiglie con la villa da generazioni a Cortina, presso cui i parvenu della politica fanno a gara per farsi ricevere, sono quasi sempre generosi benefattori, e tutt’altro che contenti della stretta al welfare difesa da destre, Calenda e Renzi.

Chi ha creato col proprio sudore e genio le fortune sa perfettamente, al contrario di certi politicanti senza visione, che per far crescere il Paese occorre far aumentare l’equità, dare alla platea più ampia possibile la possibilità di vivere e migliorare la propria condizione, aiutando anche gli ultimi e riducendo le tensioni sociali.

Le politiche di Conte, insomma, e non certo quelle miopi e arraffone di chi lo attacca sostenendo che a Cortina un professore universitario, ex avvocato di successo e ora pure parlamentare sia fuori posto.

Purtroppo per loro, ad essere fuori posto, e non solo dalle Dolomiti, sono i piccoli sostenitori di queste polemichette. Autentici sostenitori di una frattura tra chi ha e chi non deve avere, con al seguito i pochi politici che si battono per chi è stato lasciato indietro da partiti arraffoni e classisti. Chiaramente costretti a certe contestazioni per non dover ammettere di aver sempre fatto solo i cacchi propri.