La Commissione europea non fa in tempo a bocciare le stime italiane sulla crescita che subito arriva il Fondo monetario internazionale a definirci pericolosi untori della sana e robusta economia di tutto il continente. Strano che alla danza funebre non si sia subito unita anche la Banca centrale di Mario Draghi, ma siamo fiduciosi che non ci farà attendere molto. Purtroppo quella in corso è la guerra dei mondi, tra un Paese con le pezze al sedere che chiede un po’ di flessibilità sui conti per rimettere in sella famiglie e imprese, e dall’altro lato le istituzioni Ue che capiscono solo di rigore nella spesa. In Italia il Governo sta tenendo il punto sulla Manovra, ma è assediato dalle opposizioni politiche e da una serie di poteri più o meno forti, giornali, economisti di Sinistra e persino dirigenti pubblici che remano contro dall’interno. Il fronte opposto a Palazzo Chigi, a partire dalla Troika, è invece compatto, e per di più incattivito dall’insubordinazione del Governo italiano e spaventatissimo dall’onda populista e sovranista che alle prossime elezioni di maggio potrebbe mandare in minoranza le tradizionali famiglie politiche europeiste. Perciò l’Italia va bastonata, per colpire uno Stato ed educarne cento, in quella stessa logica del contagio di cui parlava ieri il Fondo monetario. In questa situazione c’è la possibilità di un onorevole armistizio tra le parti? La Lega pensa di no e sta cercando nella piazza la prova muscolare, mentre Conte e i 5 Stelle provano a mediare. Vedremo se Bruxelles per darci addosso non finirà per fare l’ennesimo regalo a Salvini.
L'Editoriale
E’ il rigore la vera epidemia
La Commissione Ue non fa in tempo a bocciare le stime italiane sulla crescita che subito arriva l'Fmi a definirci pericolosi untori