L'Editoriale

Il globo terracqueo ride della Meloni

Se non ci fossero il web e giusto un paio di giornali, gli italiani non avrebbero idea di quanto si stia ridendo in tutto il globo terracqueo per la figuraccia della Meloni ingannata da due comici russi.

Il globo terracqueo ride della Meloni

Se non ci fossero il web e giusto un paio di giornali, gli italiani non avrebbero idea di quanto si stia ridendo in tutto il globo terracqueo per la figuraccia della Meloni ingannata da due comici russi. Il governo e i trombettieri della stampa al seguito sono passati rapidamente alle fasi due e tre: minimizzare – come ha fatto ieri il sottosegretario Mantovano – e far dimenticare l’accaduto.

Così la faccenda che sta facendo il giro del mondo, sparata in tutta evidenza sui quotidiani internazionali e sui Social network, nei nostri tg si è spenta in due minuti. E c’è da capirlo. Con questa prova di dilettantismo la nostra premier ha inanellato tre disastri di fila. 1) Ha rivelato che c’è una pressione per arrivare a un accordo in Ucraina, a differenza di quanto sostenuto pure in Parlamento, dove l’unica opzione era quella della ritirata di Putin. 2) C’è poi la fragilità dello staff che Giorgia nostra ha voluto a Palazzo Chigi. Fino a ieri sera nessuno ha avuto la dignità di dimettersi, e forse a qualcuno la faranno pagare per tutti, ma con questa storia non abbiamo certo guadagnato affidabilità all’estero. 3) Ma è l’ultimo aspetto quello che fa più male alla portabandiera delle destre, che per anni ci hanno fatto una testa tanta bollando i ministri, i parlamentari e i sindaci dei Cinque Stelle come incompetenti, per poi dimostrare di avere una classe dirigente inconsistente.

Perciò la faccenda del capo del governo che si fa fregare come l’ingenuo che acquista il Colosseo va fatta scordare prima possibile. Se no anche i lobotomizzati da Mediaset cominceranno a riconoscere che ai tempi di Conte si andava meglio. E se poi si inizia a confrontare il Pil lasciato a Draghi sopra l’8% con la crescita a zero dell’ultimo trimestre, i 209 miliardi portati dall’Europa e ora Macron che si nega alle telefonate di Palazzo Chigi, l’aiuto dato a milioni di italiani col Reddito di cittadinanza e le nuove tasse messe a tradimento nella manovra finanziaria per il prossimo anno, beh, anche la più robusta propaganda di regime presto o tardi non riuscirà ad ingannare più nessuno.