Cosa ha detto davvero Meloni nella telefonata con il falso leader africano

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, tratta in inganno da due comici russi in una telefonata fake parla della situazione in Ucraina.

Cosa ha detto davvero Meloni nella telefonata con il falso leader africano

Tratta in inganno da due comici russi che si spacciano per il presidente della Commissione dell’Unione africana. Ha rischiato l’incidente diplomatico la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per la telefonata con il finto leader africano che, in realtà, era un comico. 

La presidente del Consiglio, durante la conversazione, si è sbottonata sulla situazione in Ucraina, mettendo in parte in dubbio il sostegno all’Ucraina, pur ribadendo la necessità di continuare ad aiutare Kiev. “C’è molta stanchezza da tutte le parti”, dice Meloni riferendosi all’Ucraina.

Secondo l’inquilina di Palazzo Chigi “si avvicina il momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita”. La telefonata fake è stata opera di due comici russi, chiamati Vovan e Lexus (Vladimir Kuznetsov e Alexey Stolyarov): uno dei due si è spacciato per un “politico africano”. 

La reazione di Palazzo Chigi dopo la pubblicazione dell’audio di Meloni

Fonti di Palazzo Chigi affermano che Meloni è “stata tratta in inganno al telefono” e che i due comici sarebbero riusciti a spacciarsi attraverso l’ufficio diplomatico di Palazzo Chigi per il presidente dell’Unione africana. 

Da Chigi viene sottolineato che la presidente del Consiglio, “nonostante le provocazioni, ha confermato il pieno sostegno all’Ucraina e le politiche di contrasto all’immigrazione illegale”. L’ufficio del Consigliere diplomatico “si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il presidente della Commissione dell’Unione africana”, si sottolinea in una nota di Palazzo Chigi facendo riferimento alla telefonata che risale al 18 settembre. 

Cosa ha detto davvero Meloni sull’Ucraina nella telefonata fake

Meloni, quindi, ha parlato di “stanchezza da tutte le parti” in riferimento alla situazione in Ucraina. Ricordiamo che questa conversazione, avvenuta a settembre, è precedente rispetto all’inizio del conflitto in Medio Oriente, avviato dopo gli attentati di Hamas del 7 ottobre. 

La presidente del Consiglio ha affermato che ora, per l’Ucraina, “il problema è trovare una via d’uscita accettabile per entrambe le parti senza distruggere la legge internazionale”. “Ho alcune idee su come gestire questa situazione, ma aspetto il momento giusto per metterle sul tavolo”, diceva Meloni.

La conversazione è stata registrata e pubblicata online sulla piattaforma canadese Rumble ed è stata ripresa anche dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Meloni parla anche della controffensiva ucraina, sostenendo che “non sta andando come ci si aspettava”. 

“Tutti – prosegue la presidente del Consiglio – capiscono che potrebbe durare molti anni se non cerchiamo di trovare una soluzione”. Gli ucraini – dice ancora Meloni – “stanno facendo quello che devono fare, quello che è giusto fare, e noi cerchiamo di aiutarli”, afferma ribadendo comunque il sostegno a Kiev.

Il capitolo migranti

C’è anche un altro tema affrontato dalla presidente del Consiglio nella conversazione con il falso leader dell’Unione africana, quello relativo ai migranti. Meloni mette sotto accusa l’Europa, che avrebbe “pensato per un sacco di tempo che poteva risolvere il problema limitandolo all’Italia, quello che non capiscono è che è impossibile”. Il fenomeno, tra l’altro, secondo la presidente del Consiglio ha dimensioni più grandi e coinvolge “non solo l’Ue, ma a mio parere anche l’Onu”. Posizione espressa anche a livello pubblico da Meloni nelle ultime settimane.