L'Editoriale

Il Senato non si faccia umiliare

Gasparri fa spallucce, pensando che essersi appena dimesso da vicepresidente di Palazzo Madama possa bastare.

Il Senato non si faccia umiliare

Se non fosse che Maurizio Gasparri in vita sua ha mollato di tutto – dalla destra finita in Fratelli d’Italia al proprio pigmalione Gianfranco Fini – ma in 30 anni mai e poi mai ha lasciato la poltrona, il silenzio di ieri dopo lo scoop della Notizia poteva far pensare che stesse facendo i bagagli, preparandosi a togliere il disturbo. Ricoprire ruoli direzionali in una società senza comunicarlo al Parlamento, infatti, può essere motivo di decadenza dalla carica di senatore.

Ma non è solo questo che ne rende imbarazzante, per non dire insostenibile, la prosecuzione del suo ruolo all’interno delle istituzioni. Come ha rivelato ieri questo giornale, Gasparri risulta a capo del Consiglio di amministrazione della Cyberealm, azienda del settore cybersecurity con sede a Tel Aviv, che vede tra i suoi vertici personaggi legati in passato ai servizi segreti di altri Paesi, a cominciare dallo Stato di Israele, oggi in guerra a Gaza.

Su questo stava indagando da settimane la trasmissione Report, che proprio il senatore forzista ha attaccato duramente in Commissione di vigilanza Rai, nonostante gli fosse stato intimato chiaramente di astenersi nel caso sapesse – come sapeva – di qualche servizio giornalistico in preparazione su di lui. Gasparri su questo ha mentito alla Commissione, e inscenato il siparietto della carota offerta a Ranucci, il conduttore di Report, dandogli così del coniglio.

Una sorta di intimidazione al servizio televisivo pubblico, in cui ora appare chiaro l’interesse privato esercitato attraverso una commissione parlamentare. Per moltissimo meno in qualunque consesso civile si viene cacciati dalle Camere, ma Gasparri fa spallucce, pensando che essersi appena dimesso da vicepresidente di Palazzo Madama possa bastare. E pazienza se per la sua cadrega le istituzioni dovranno sacrificare per l’ennesima volta la loro dignità.