Gasparri presidente di una società di Cybersecurity. All’insaputa del Senato

Spunta una società di cybersecurity mai dichiarata. Ecco perché Maurizio Gasparri ha lasciato la vicepresidenza del Senato.

Gasparri presidente di una società di Cybersecurity. All’insaputa del Senato

Baci, abbracci, brindisi. Ma non è tempo di far festa per Maurizio Gasparri neo presidente dei senatori di Forza Italia che è invece assai preoccupato: fra due settimane al massimo andrà in onda Report il programma di Sigfrido Ranucci che lo stesso Gasparri ha incalzato di fronte alla Commissione di Vigilanza Rai dove il conduttore era stato trascinato per volontà del centrodestra.

Spunta una società di cybersecurity mai dichiarata. Ecco perché Maurizio Gasparri ha lasciato la vicepresidenza del Senato

Ma ora si capisce un po’ meglio il perché – al di là delle indiscrezioni che volano di bocca in bocca da giorni a Palazzo Madama – dello show di Gasparri a San Macuto: l’esponente di Forza Italia risulta presidente di una società con sede a Largo Donegani, in pieno centro a Milano, che ha per oggetto la realizzazione e la gestione di un security operation center, l’erogazione di servizi noti come managed security service provider, servizi connessi a settore informatico, telematico, internet, risultanti dall’evoluzione delle tecnologie e apparecchiature. In soldoni, per gli intenditori di intelligence e barbe finte, servizi di cybersicurezza. Offerta anche allo Stato come pare risultare dall’incontro avvenuto a luglio nella sede dell’Agenzia delle dogane in Piazza Mastai. Dove nel ruolo di portatore di interessi compare proprio la Cyberealm Srl: oggetto, la presentazione di una piattaforma software per analisi dati.

Il capogruppo di Forza Italia presiede la Cyberealm dal 2021

Se il senatore azzurro (fino a ieri vicepresidente del Senato) ne è presidente, amministratore delegato di Cyberealm è Leone Ouzana con domicilio a Tel Aviv (Israele) proprietario e fondatore nel 2020 della srl collegata ad altre società del settore tlc (Melcom srl con sede in via Prato della Signora a Roma) e consulenza nelle tecnologie informatiche (Atlantica Cyber Security, altra srl con sede nelle centralissima via Barberini sempre nella Capitale). E chissà se l’attesa puntata di Report si occuperà anche di queste società: è certo che Gasparri in Vigilanza intanto ha messo sulla graticola Ranucci e pure il direttore di testata Corsini sul modo di fare giornalismo di Report evocando per l’occasione un frasario che non lascia nulla all’immaginazione, compreso il riferimento a “telespia sul caso Mancini”. Con una bottiglietta di cognac sul proprio banco ma soprattutto una carota come “regalo” per il conduttore che i più hanno inteso essere la contropartita per il bastone.

Ma al di là dello show e dell’obiettivo della carota, il fatto è che l’affare Cyberealm, e società collegate, sono un inedito: il neo capogruppo forzista non ha informato nessuno meno che mai il Senato dell’incarico assunto nel 2021 ai vertici della società e la cosa potrebbe costargli molto caro. E le polemiche prevedibili potrebbero arrivare ad investire i vertici stessi di Palazzo Madama: per questo la decisione di defenestrare con un blitz la capogruppo dei senatori azzurri Licia Ronzulli sostituendola con Gasparri, ma soprattutto la decisione del partito di sbaraccarlo dalla vicepresidenza del Senato assume una luce del tutto nuova.

“Pare di capire che il senatore Gasparri abbia una attività non dichiarata connessa con una società che ha appalti pubblici in un settore delicatissimo. Cosa che non risulta dalla dichiarazione a cui sono tenuti i parlamentari quando depositano la documentazione patrimoniale autocertificando sul proprio onore che gli incarichi dichiarati corrispondono al vero”, gongola un senatore che si frega le mani lumeggiando la violazione delle norme etiche e persino l’incompatibilità con il mandato parlamentare che sarebbe tale da far scattare la decadenza dal seggio.

Adesso si spiega perché il parlamentare azzurro teme tanto l’inchiesta di Report su di lui

E su cui decide la Giunta per le elezioni le cui regole incidentalmente Gasparri conosce come le sue tasche: è stato presidente dell’organismo fino al 2022 ossia mentre a giugno del 2021 assumeva la carica di consigliere di amministrazione e presidente di Cyberealm con le seguenti attribuzioni: vigilare sull’andamento della società, curare e gestire i rapporti istituzionali con enti pubblici e privati, con imprese operanti nei settori di interesse e con investitori istituzionali.

E ancora. Compito assegnato a Gasparri quello di “valutare le possibili applicazioni dei servizi offerti dalla società nel contesto di attività di interesse generale e attività di informazione per la sicurezza. A tal uopo – si legge ancora nella visura camerale effettuata dalla Notizia – verificare il potenziale interesse di operatori pubblici e privati nell’acquisizione di tali servizi. Formulare piani strategici afferenti le politiche di sviluppo della società, curare e gestire i rapporti con gli organi di informazione”. E chi meglio di Gasparri, giornalista prestato alla politica?