Come si fa a vincere una partita se non si riesce nemmeno a formare la squadra da mettere in campo? Nel match della vita dei Cinque Stelle, il primo vero banco di prova sulla loro capacità di governare una grande città come Roma, il passo di marcia è imbarazzante. Nella scelta degli assessori, dei dirigenti amministrativi e dei manager si era già rivelata una certa improvvisazione, ma ora siamo alle comiche, con il giudice De Dominicis scaricato dal sindaco Raggi prima ancora di entrare in giunta per sostituire il dimissionario Minenna. Naturale che il mini direttorio incaricato di “tutelare” il Campidoglio sia scappato a gambe levate, prendendo le distanze da un primo cittadino palesemente inadeguato oltre che vittima della guerra di potere nel Movimento. Un caos che Grillo fa male nel liquidare con un fantomatico complotto dei giornali per screditare i Cinque Stelle. E che permette a un signore come Di Battista – di certo non eletto dai romani per rappresentarli al Comune – di scalzare la sindaca tentenna e impossessarsi delle sue prerogative per bocciare ufficialmente la candidatura della città alle Olimpiadi. L’ennesimo schiaffo agli elettori.
L'Editoriale