Mentre continuano a venir fuori le testimonianze dirette, le foto e le prove dei crimini di guerra commessi in Ucraina, sicuramente dai russi invasori e probabilmente anche dagli invasi, i negazionisti di ogni realtà – dalla terra tonda alla scienza – affollano i Social con le loro sciocchezze, rilanciando le sparate di qualche furbo in servizio permanente effettivo nei talk show, e così alimentando il sospetto che a Bucha, Borodyanka, Mariupol e in decine di villaggi in direzione di Kiev non è successo nulla.
Una cretinata totale, ma se si allinea sullo stesso piano persino il ministro delle balle estere di Mosca, Lavrov, secondo cui non c’è nessuna guerra, allora ai nostri leoni da tastiera tutto è permesso. Ben diverso è se a coprire tanto orrore è un rappresentante del popolo italiano, come l’eurodeputata Francesca Donato.
Intervenendo al Parlamento Ue (leggi l’articolo) la signora ha detto di non credere al massacro di Bucha, confermando così che certi fenomeni non leggono nulla, oltre ai giornali, perché da giorni molti reporter stanno documentando i racconti delle donne e dei bambini violentati, i cadaveri e le fosse comuni. Su chi sia stato si può certamente discutere, anche se pure su questo piano la bilancia pende pesantemente dal lato russo, ma sbianchettare del tutto, e per di più in una sede istituzionale, una tale strage significa solo essere fiancheggiatori di chi si è macchiato di tali crimini.
Un aspetto che i vari Orsini, Freccero, Capuozzo e compagnia negando (ormai sono una partita di giro) contestano, salvo poi inzupparci il pane in tv. E la Donato può essere da meno?